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Mafia, a Catania avviso di conclusione indagini per 66 persone coinvolte nel blitz Agorà: tutti i nomi

Quattro mesi fa il colpo di grazia inferto alla Cupola operativa di Cosa Nostra nella Sicilia orientale

Laura Distefano

21 Ottobre 2022, 13:01

Inchiesta chiusa. Quattro mesi dopo il blitz “Agorà” che ha smantellato la cupola operativa di Cosa nostra della Sicilia Orientale i pm Marco Bisogni, Raffaella Vinciguerra e il procuratore aggiunto Francesco Puleio hanno notificato l'avviso di conclusione indagini a 66 persone. Il numero degli indagati è superiore a quello dei destinatari delle misure cautelari scattate lo scorso giugno. 

La retata del Ros, capitolo successivo all'inchiesta “Chaos”, ha fermato la riorganizzazione interna del clan Santapaola-Ercolano, della famiglia mafiosa di Caltagirone duramente colpita dalla morte del padrino Ciccio La Rocca e della cosca alleata dei Nardo di Lentini. Microspie e dettagliate rivelazioni di pentiti hanno documentato come Salvatore Rinaldi Millemachini, affiancato da Carmelo Renna e Michele Schillaci, avesse creato una sorta di cabina di regia della mafia. Un coordinamento per rispondere all'assenza di un reggente nominato dai vertici storici da decenni in galera. Un rappresentante che poi sarebbe arrivato – almeno così racconta l'ultimo blitz “Sangue Blu” – con la scarcerazione del 2019 di Ciccio Napoli, della stirpe dei Ferrera. 

Ma torniamo alle indagini del Ros:  il triunvirato Rinaldi, Renna, Schillaci avrebbe gestito gli affari dopo l'arresto nel 2017 del delfino degli Ercolano Antonio Tomaselli. Lo scopo sarebbe stato quello di riappropriarsi anche di vecchie estorsioni perse nel corso del tempo e per effetto di  alcune  migrazioni di alcuni storici boss in altri clan catanesi. I carabinieri sono riusciti a nascondere le cimici nell'officina di Rinaldi, a Zia Lisa, che è stata trasformata nel quartier generale del clan. Sono qui infatti che si sono svolti  i summit più importanti e decisivi. Gli investigatori inoltre sono riusciti a ricostruire la mappa dell’organigramma mafioso dei Santapaola.   

La lente di ingrandimento del Ros è arrivata anche a evidenziare infiltrazioni nel mondo degli appalti da parte dei mafiosi di Caltagirone diretti da Gianfranco La Rocca, figlio dello scomparso Ciccio.  

A Lentini i carabinieri hanno anche documentato forti fibrillazioni e tensioni. L'inchiesta ha svelato inoltre la scelta di diventare collaboratore di Filippo Scordino, ex soldato dei Nizza. Un colpo di scena è arrivato i primi di luglio  nel corso delle udienze del Riesame, quando i pm hanno depositato le dichiarazioni pieni di omissis dell'indagato adranita Vincenzo Castelli.   

I nomi degli indagati: Angelo Allegra, Calogero Aquilino, Carmelo Arisco, Sebastiano Basso, Antonino Sebastiano Battaglia, Tiziana Bellistri, Antonino Briganti, Gesualdo Briganti, Salvatore Briganti, Mario Brullo, Gaetano Casciana, Vincenzo Castelli (dichiarante), Rosario Ciaffaglione, Gianfilippo Ciriacono, Giuseppe Ciriacono, Francesco Compagnino, Vincenzo Comparato, Donatello Cormaci, Filippo Crisafulli, Vito Cutrera, Giuseppe De Luca, Alessandro Depetro, Giovanni Sebastiano Desi, Salvatore Di Liberto, Benedetto Giuseppe Distefano, Maria Pia D'Urso, Carmelo Fallara, Antonio Alessandro Fatuzzo, Salvatore Fazio, Luigi Ferrini, Giuseppe Furnò, Gabriele Garasi, Domenico Gentile, Salvatore Giarrusso, Francesco Giordano, Carmelo Gualtieri, Antonino Guercio, Gianluca Italia, Gianfranco La Rocca, Giuseppe Midore, Nicholas Midore, Sebastiano Midore, Pasquale Oliva, Salvatore Orefice, Lorenzo Palazzo, Orazio Papale, Maurizio Pinzone Vecchio, Benito Privitera, Domenico Querulo, Francesco Rametta, Salvatore Rannesi, Carmelo Renna, Salvatore Rinaldi, Gaetano Riolo, Edigio Russo, Gabriele Santapaola, Lorenzo Michele Schillaci, Giuseppe Scuderi, Filippo Scordino (collaboratore di giustizia), Lorenzo Sgroi, Giuseppe Spitale, Barbaro Stimoli, Matteo Vasta, Santo Venuti, Rosario Zagame.