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il racconto

Lite prima del decollo del volo Ryanair Catania Pisa tra una passeggera e l’hostess: a bordo arriva la polizia (e l’aereo parte con sette ore di ritardo)

Una donna si è rifiutata di alzare l'oscurante dell'oblò. Da lì l'aspro battibecco. Due donne costrette a scendere

Di Redazione |

Una odissea nell’odissea quella dei passeggeri del volo Ryanair Catania Pisa dello scorso 19 luglio che hanno dovuto avere a che fare col blocco dei computer degli aeroporto di mezzo mondo e dopo, a causa di un aspro litigio tra una hostess e una passeggera anche del ritardo legato dall’arrivo della polizia a bordo. Il racconto è di Teresa Monaca, giornalista, passeggera e testimone di quanto accaduto.

Il racconto

«Il volo era previsto per le 12,45 – racconta -. Solo che per quelli diretti a Pisa non è bastato l’inaspettato inconveniente comune a milioni di altri malcapitati, ma c’è stato anche un supplemento extra di stress».«Tra rimbalzi di orari e aggiornamenti – ha proseguito nel suo racconto Teresa Monaca – finalmente siamo saliti a bordo alle 16,45, convinti che da lì a poco saremmo decollati. Con annunci vari, però, il comandante ci ha detto che l’orario di partenza sarebbe stato per le 18,15. Ai passeggeri sembrava quasi di essere stati graziati quando, alle 17,45, hanno visto il velivolo in movimento. Ma non avevano fatto i conti con una passeggera e una hostess che hanno innescato un battibecco in testa all’aereo. A causa del rifiuto della passeggera di tenere sollevato l’oscurante dell’oblò (durante le operazioni di decollo e atterraggio, come tutti sanno, è obbligatorio alzarlo, ndr) il resto dei passeggeri, neonati e anziani compresi, sono stati costretti a subire un ulteriore blocco delle operazioni di decollo. Le due donne – ha raccontato Teresa Monaca – si sono rese protagoniste di un battibecco sempre più aspro conclusosi con l’intervento della Polizia che ha intimato alla passeggera e alla madre di abbandonare il velivolo. Un diverbio, per nulla ammorbidito dal resto dell’equipaggio e tantomeno dal comandante, che ha causato il “sequestro” del resto dei passeggeri, stremati per l’interminabile giornata, per ben altre 2 ore».

Nessuna mediazione

«Non c’è stato nessun tentativo di mediazione – lamenta Teresa Monaca – nessun piano b, si poteva semplicemente far spostare la passeggera “disturbata” dal sole in un posto più riparato, nessun cedimento dell’irremovibile hostess, che ha pure respinto le scuse dell’indisciplinata passeggera giudicandole troppo tardive, incurante dei pianti dei neonati e delle proteste degli anziani presenti a bordo, stanchi dell’interminabile attesa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA