Trentatré migranti hanno toccato finalmente la terraferma di Lampedusa e abbandonato il mare nel quale hanno rischiato la vita, 248 che si trovano sulla Geo Barents lo faranno entro domani sera a Salerno e i 261 a bordo della Humaity 1 sbarcheranno a Bari. Le tre navi delle ong hanno ricevuto il 'place of safety' dall’Italia per attraccare e far scendere le persone salvate, tra cui molti minori non accompagnati.
L’Italia sceglie dunque la linea morbida dell’accoglienza, "non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole», ha osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Alicante. Un segnale di apertura accolto con favore anche in Europa, con la Germania che ha già preso i primi 164 che avevano richiesto asilo in Italia da quando è stato stabilito il meccanismo di solidarietà Ue a fine giugno, ribadendo che «sulla migrazione la solidarietà funziona». D’altra parte il messaggio della politica è che «l'Italia non può cavarsela da sola», come hanno sottolineato Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè.
La Louise Michel, che è di piccole dimensioni, era in una situazione di emergenza per le avverse condizioni del mare e le capitanerie l’hanno quindi fatta giungere al porto di Lampedusa, come avvenne il mese scorso con la Rise Above, che fu fatta sbarcare a Reggio Calabria. Il gruppo era partito alle 10 del 6 dicembre da Sabratha, in Libia. Lieto fine rimandato di 24 ore, a causa del maltempo, anche per la Geo Barents: «Un luogo sicuro per lo sbarco è finalmente una buona notizia per tutte le persone sopravvissute dopo le esperienze traumatiche che hanno affrontato», commenta Msf.
Sos Humanity ha raccontato che «mentre la mattina del 6 dicembre l’equipaggio effettuava un salvataggio di 103 persone in difficoltà, ha assistito da vicino a un rimpatrio forzato di persone in fuga da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica. Con due imbarcazioni hanno fermato violentemente un gommone non navigabile con a bordo circa 50 persone. Sei persone sono rimaste in acqua a seguito della rischiosa manovra, le altre sono state portate con la forza a bordo della motovedetta e rimorchiate in Libia. L’incidente – racconta Sos Humanity – è stato documentato dal nostro equipaggio e dalla scialuppa di salvataggio Louise Michel. Le sei persone rimaste in acqua sono riuscite a salire su una zattera di salvataggio galleggiante sulla Louise Michel e sono state poi portate a bordo di Humanity 1».
Intanto due distinti sbarchi, per un totale di circa 150 migranti, si sono verificati in poche ore a Roccella Ionica, nella Locride. Il primo è avvenuto ieri sera quando un’unità navale della guardia di finanza, al largo delle coste calabresi ha intercettato e salvato 105 migranti di nazionalità afgana e siriana che erano a bordo di un’imbarcazione. Tra loro c'erano diversi nuclei familiari, donne, bambini. Le fiamme gialle hanno salvato anche due neonati di 2 e 5 mesi.
Nella mattinata invece c'è stato il secondo sbarco intorno alle 11. Circa 40 migranti sono stati intercettati da una motovedetta della guardia costiera. Anche loro sono stati accompagnati al porto di Roccella Ionica dove hanno ricevuto le prime cure dai volontari della Croce Rossa, della Protezione civile e dal team di Medici senza frontiere. Nella notte tra mercoledì e giovedì, infine, la guardia costiera di Reggio Calabria ha recuperato in mare il cadavere di un uomo trattenuto a galla da un giubbotto di salvataggio. Non è stato confermato, ma non si esclude che il ritrovamento dell’uomo possa essere collegato ai due sbarchi di Roccella Jonica o a quello avvenuto a Reggio Calabria martedì sera quando sono arrivati 86 migranti intercettati dalla guardia di finanza a largo di Capo Spartivento.