«Il giornale francese Le Figaro dedica un ricco numero monografico (di oltre 170 pagine, ndr) alla Sicilia, intitolato “Sicilia eterna”, sottolineando l’importanza della sua storia, la bellezza del paesaggio e del mare, la ricchezza della cucina e la straordinaria presenza dei suoi monumenti che la rendono unica al mondo. Tuttavia, nella scheda di presentazione che pubblicizza il numero non può non notarsi un infelice riferimento alla mafia (“la mafia vi pratica il crimine e l’estorsione secondo le regole di un impenetrabile codice d’onore”), che appare del tutto decontestualizzato rispetto al resto del testo in cui si sottolineano le bellezze e le peculiarità della nostra terra».
Lo scrive su Facebook l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà. «Una frase che ritengo non condivisibile – aggiunge l’esponente del Governo Musumeci – e non certo per negare la presenza di “Cosa Nostra” o per sminuirne la portata criminale, ma perché, se proprio si voleva fare riferimento alla mafia, a mio parere si sarebbe semmai dovuto sottolineare che la Sicilia è la regione italiana che negli anni ha pagato il più alto tributo di sangue nella lotta alla mafia, proprio per il considerevole numero di persone assassinate da Cosa Nostra e di vittime che si sono sacrificate per dire no alle sue logiche criminali. Lo dico senza polemica, ma ritengo fuori luogo che ancora oggi si pensi a stereotipi che ripropongono lo stantio binomio Sicilia-mafia, come sembra emergere da quella frase, che francamente stride rispetto al resto del testo – peraltro molto bello – di questa presentazione», conclude Samonà.