Ecco il servizio della Iena Silvio Schembri mandato in onda ieri sera dal programma di Italia 1 Le Iene che è tornato ad occuparsi di abusivismo edilizio in Sicilia con un nuovo focus su Licata, la città agrigentina delle diecimila case abusive dove l’ex sindaco Angelo Cambiano aveva tentato di porre un freno al problema avviando le demolizioni, ma è stato ha ricevuto minacce e intimidazione e alla è stato pure sfiduciato dal Consiglio Comunale. «Certo non fa piacere abbattere gli immobili abusivi dei propri concittadini», ha raccontato alla Iena l’ex sindaco, «ma io chiedevo sempre se era una seconda casa, perché un sindaco si deve porre il problema se butta la gente per strada».
Nel servizio si sottolinea che ad avere immobili abusivi con ordine di demolizione a Licata sarebbero anche alcuni consiglieri comunali ed è forse per questo motivo che Cambiano è stato sfiduciato e mandato a casa.
Sempre la Iena Silvio Schembri ricostruisce con dovizia di particolari come anche l’ingegner Ortega, a capo dell’ufficio tecnico del comune, sia stao allontanato dall’attuale sindaco Pino Galanti che nel frattempo ha nominato come suo consigliere politico il leader del movimento cittadino contro le demolizioni. La “pietra tombale” sulla battaglia per le demolizioni.
Silvio Schembri nel suo servizo si reca da chi ha firmato la delibera per mandare a casa l’ingegner Ortega, tra cui la consigliera Carmelinda Callea, il cui padre sarebbe il proprietario di un immobile ritenuto abusivo. Dopo Carmelinda Callea è il turno di Tiziana Callea, sorella della consigliera Violetta, che la difende con una “supercazzola” difficile da comprendere su pregiudizi e conflitto d’interessi.
Anche il deputato regionale regionale Carmelo Pullara finisce nel servizia per aver presentato una proposta di legge ferma-ruspe e perché anche lui a Licata avrebbe problemi con gli abusi, avendo costruito su una concessione agricola una piscina di 90 metri quadrati, all’interno di una casa affittata su internet ai turisti. Pullara è stato un grande sostenitore, in campagna elettorale, dell’attuale sindaco di Licata, che al microfono di Silvio Schembri si infuria e alla fine tenta di rubargli il microfono e dice: «Io sono il sindaco, so tutto e adesso vi faccio arrestare».