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Le vittime del «pizzo» parlano, dieci arresti per estorsione nel Palermitano

Di Redazione |

I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno eseguito una misura cautelare in carcere, disposta dal gip su richiesta della Dda, nei confronti di 10 indagati accusati di estorsioni, con l’aggravante di avere favorito Cosa nostra. Si tratta del seguito dell’operazione Talea dello scorso 5 dicembre con cui era stato dato un colpo ai vertici dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo, Tommaso Natale, con l’arresto di Maria Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia, boss condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi. Il giudice ha contestato agli indagati tre estorsioni ai danni di due esercizi commerciali ricostruite grazie alle successive collaborazioni e denunce delle vittime e al pentito Sergio Macaluso, esponente della famiglia mafiosa di Resuttana. Nel contrasto al fenomeno del racket ha avuto un importante ruolo l’associazione Addiopizzo, in un consolidato sistema di tutela e di supporto alle vittime.

Gli arrestati, tutti palermitani, sono: Giovanni Niosi di 64 anni, Giuseppe Fricano di 51 anni, Pietro Salsiera di 60 anni, Antonino Cumbo di 53 anni, Carlo Giannusa di 49 anni, Mario Napoli di 53 anni, Antonino Siragusa di 48 anni, Antonino Tarallo di 45 anni, Michele Pillitteri di 58 anni e Salvatore Di Maio di 46 anni. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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