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«Le stragi? Una “grande minchiata”», la confidenza di Madonia a Riggio

Di Redazione |

Per il boss mafioso Piddu Madonia le stragi mafiose del 1992 in cui furono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con Francesca Morvillo e otto agenti della scorta, erano stati “una grande minchiata”. A rivelarlo è il collaboratore di giustizia Pietro Riggio, parlando con i magistrati della Procura di Caltanissetta. “Dopo le stragi del 1992 – racconta il collaboratore di giustizia – andai a trovare Madonia (Piddu ndr) a Longare di Vicenza dove era latitante e gli portai 20 milioni di lire che avevo ricevuto”.

Fu in quella occasione che il boss mafioso avrebbe parlato delle stragi mafiose. “In effetti – dice ancora il pentito – lui dopo tali eventi dovette lasciare Bagheria dove era stato per tanto tempo latitante e riparò in provincia di Vicenza. Quando mi recavo a trovarlo a Bagheria, circa una volta a settimana, in genere trovavo soggetti locali di cui non ricordo il nome”.

“In una occasione incontrai anche Angelo Siino”, dice ancora il pentito di mafia Pietro Riggio. E alla domanda del pm risponde: “Non mi risultano riunioni fatte in provincia di Enna o Caltanissetta con la presenza di Piddu Madonia e altri uomini di onore di altre province, nel periodo immediatamente antecedente alle stragi”. I verbali sono stati depositati dai magistrati nisseni al processo Capaci-bis.

In passato il boss Piddu Madonia, prendendo la parola, in aula, aveva già detto di essere contrario alle stragi mafiose. “Io sono stato assolto per la strage di via D’Amelio e condannato per la strage di Capaci. Ad accusarmi erano sempre gli stessi pentiti, Ciro Vara e Leonardo Messina. Io pensavo che Vara, quando si pentì, iniziasse a dire la verità, invece si è accodato a tutti gli altri e diceva che sulle stragi del ’92 non potevo non sapere. Ma lui sa la verità, e sa che io ero furioso quando venni a conoscenza di questi fatti, circostanza che venne confermata anche da Calogero Rinaldi, un pentito di San Cataldo”, aveva detto il boss nisseno Giuseppe Piddu Madonia, deponendo nel 2016 in videoconferenza in Corte d’Assise a Caltanissetta, nel quarto processo per la strage di via D’Amelio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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