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Le nuove rotte dei narcos per inondare la Sicilia di cocaina: cosa ci ha detto il sequestro record di Catania

In manette quattro siracusani e un serbo che erano sul peschereccio con a bordo 540 chili di droga. Le indagini della Guardia di Finanza

Di Fabio Russello |

Forse i narcos hanno trovato un nuovo canale di rifornimento della cocaina in Sicilia, tenuto conto che la oltre mezza tonnellata di droga sequestrata dalla Guardia di Finanza di Catania sul peschereccio nel mare tra Catania e Ragusa difficilmente sarebbe servita per la sola piazza etnea.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la “filiera” e cioè da dove proviene l’ingente quantitativo di stupefacente, chi è il mediatore, chi lo ha imballato nelle confezioni impermeabili e a chi i cinque uomini arrestati sul peschereccio – quattro siracusani e un serbo – avrebbero dovuto consegnarla. La storia giudiziaria degli ultimi 20 anni almeno dice che il traffico di droga è saldamente in mano ai clan mafiosi. Impossibile che un quantitativo così grande non sia stato sotto il controllo delle famiglie mafiose che ormai guadagnano soprattutto grazie allo spaccio di droga.

L’operazione dei finanzieri catanesi in collaborazione col Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare e il supporto dello Scico ha infatti portato ad un sequestro record di cocaina: 540 chili che sul mercato avrebbe fruttato – secondo le Fiamme Gialle – almeno cento milioni di euro.

Una operazione che non è nata per caso: il monitoraggio giornaliero del tratto di mare compreso tra le province di Catania e Ragusa permette di notare subito i movimenti strani delle imbarcazioni. I finanzieri sanno quali sono le manovre “normali” di un peschereccio. Quelle dell’altro giorno evidentemente non lo erano e le termocamere a bordo dei mezzi della GdF ha subito notato che anziché pescare pesce, ripescavano colli che qualuno poco prima aveva gettato in acqua. E infatti l’intuizione degli investigatori è stata corretta: il peschereccio è stato intercettato è controllato: a bordo c’erano 18 colli, ognuno dal peso di circa 30 kg, con un imballaggio particolare diretto a evitare infiltrazioni di acqua ed anche per evitare attraverso dei galleggianti l’inabissamento. Il sospetto era che si trattasse di un carico di droga, con ogni probabilità scaricato in mare da una nave cargo per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma, il cosidetto “drop off”.

E’ bastato aprire i colli per confermare la presenza di cocaina: 18 colli da 30 chili, e cioè 540 chili di droga. I cinque membri dell’equipaggio, quattro italiano e un cittadino serbo, sono stati arrestati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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