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Il caso

Le mani di FdI (pure) sulla commissione di impatto ambientale che dovrà occuparsi del Ponte

La denuncia di Bonelli (Avs): «Blitz del ministro Pichetto Fratin»

Di Redazione |

Sulla Commissione per la Valutazione d’impatto ambientale che dovrà dare il parere sul progetto per il Ponte dello Stretto di Messina «c’è stato un vergognoso blitz da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin».

A denunciarlo è il leader di Avs Angelo Bonelli che contesta all’ esponente del Governo di aver nominato 12 nuovi componenti della Commissione «che sono quasi tutti politici» e «quasi tutti in quota FdI». Tra loro, spiega Bonelli, ci sono «l’ex candidata sindaca di Perugia, Margherita Scoccia, il vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, il consigliere comunale di Albano, Roberto Cuccioletta, ed Elena Lovati, già capo segreteria di Garavaglia e dell’assessore della Lega Caparini».

Ma nel decreto di nomina, firmato dal ministro il 19 settembre e pubblicato ora ufficialmente sul sito del ministero, compare anche il nome di «Luisiana Malfatti, avvocato e consigliere comunale a Grantorto, nel Padovano, relatrice nel Convegno: “Separazione e divorzio: aspetti civilistici, penalistici e ricadute psicologiche sui figli”».

«La Commissione VIA – osserva Bonelli – ha un ruolo importante per la valutazione di opere strategiche e infrastrutture ad alto impatto ambientale come il Ponte sullo Stretto di Messina. Perché mettere esponenti di partito?».

Il governo «non è nuovo a blitz del genere. Nella Commissione che dovrebbe riformare il Codice per l’ambiente sono stati inseriti ex candidati di destra non eletti», dice il leader Verde che, dopo aver annunciato un’interrogazione parlamentare sul “blitz”, chiede, tra l’altro, come «faranno questi 12 a pronunciarsi su un progetto di migliaia di pagine entro 24 ore».

«Questo non è amichettismo – incalzano in una nota congiunta i parlamentari M5S delle Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici di Camera e Senato – ma tragico cabaret».

Il Ponte sullo Stretto, aggiungono, è un’opera che «si mangia 15 miliardi» e «non è accettabile» che «la Commissione che dovrà giudicare gli aggiornamenti di una documentazione tanto fallace sia composta da un’accolita di ex sindaci o consiglieri comunali vicini a Giorgia Meloni». Ed è proprio a lei che il M5S chiede di “metterci la faccia» venendo a rispondere «in Parlamento su “questo blitz”».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA