Cronaca
Le Iene beccano il giudice etneo Nunzio Sarpietro al ristorante in zona arancione: «Ha violato la legge!»
Il giudice etneo Nunzio Sarpietro, 68 anni, presidente dell’ufficio dei Gip di Catania, è stato colto in fallo dalle Iene, il programma satirico in onda su Italia 1 che stasera manderà un servizio di Filippo Roma e Marco Occhipinti sul togato originario di Paternò recentemente balzato agli onori delle cronache nazionale in quanto presiede l’udienza preliminare scaturita dalla richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il caso Gregoretti.
Le Iene si chiedono nel servizio se lockdown e norme anti covid valgono per tutti. Perché? Perché il 28 gennaio il giudice Nunzio Sarpietro – a Roma per sentire l’allora premier Giuseppe Conte sul “caso Gregoretti” – ha infranto il dpcm in vigore, pranzando in un noto ristorante della Capitale che sarebbe dovuto essere inaccessibile al pubblico come quelli di quasi tutto il territorio nazionale. In quei giorni 15 regioni italiane erano in zona rossa e arancione e i ristoranti erano quindi chiusi al pubblico oltre che a cena anche a pranzo.
Sicuramente un episodio poco edificante per un magistrato, uno che la legge dovrebbe farla rispettare e quindi dovrebbe rispettarla per primo.
Chiamato a decidere su uno dei casi giudiziari più discussi della politica italiana, nonostante il pm Andrea Bonomo abbia per due volte chiesto l’archiviazione del caso, il Gup Sarpietro sta eseguendo una istruttoria minuziosa e ha deciso di sentire tutti i ministri coinvolti. Ad ottobre presso il Tribunale di Catania è stata la volta dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. A dicembre invece ha ascoltato gli ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. Venerdì prossimo sentirà i nuovi ministri del Governo Draghi Luigi di Maio e Luciana Lamorgese, mentre il 28 Gennaio, in piena crisi di Governo in corso, è arrivato nella Capitale per interrogare l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
Il giudice trascorre la mattinata a Palazzo Chigi e dopo aver sentito il Premier improvvisa una conferenza stampa ripresa da tutti i tg. Poco dopo attraversa il centro della città, passa per le strade più note della capitale fino ad arrivare in via Valenziani, in zona Porta Pia, ed entra per pranzare in uno dei ristoranti di pesce più rinomati di Roma: Chinappi, che sarebbe dovuto essere chiuso al pubblico, a pranzo e a cena, come da dpcm.
Il giudice – alla vista dell’inviato della trasmissione – spiega che si trova in quel ristorante a pranzo perché era l’unico modo per passare del tempo in compagnia della figlia. Filippo Roma allora gli chiede se quello è un buon motivo per violare un decreto in vigore, se è rispettoso nei confronti dei tanti cittadini che non possono farlo e verso tutti gli esercizi che devono stare chiusi per osservare le regole. Il giudice dichiara, in un primo momento, di non trovare il proprio un comportamento grave, poi quando la Iena lo incalza ammette la violazione, “non di una legge, ma di un regolamento”, ma sostiene non si tratti di nulla di drammatico, di tenere comunque un comportamento sicuro e si dice disposto a pagare una sanzione.
E sottolineando la frugalità del suo pranzo, dichiara: “Guardi c’è solo un goccino di vino e tre piatti freddi” (polpo verace, ndr.). Ma è possibile che uno dei ristoranti di pesce più rinomati della capitale apra apposta e rischi una multa per tre antipasti di polpo e un bicchiere di vino? Si chiede Filippo Roma. Il ristoratore descrive il menù scelto dai tre commensali, ben più ricco da quello dichiarato da Sarpietro: antipasti di polpo, dei piatti di pesce crudo con gamberi, scampi e palamide, degli spaghetti alle telline, e una spigola al sale, il tutto accompagnato da una bottiglia di pregiato champagne.
Per quale occasione tutte queste prelibatezze? Il ristoratore racconta si tratterebbe della promessa di matrimonio della figlia del giudice che siede lì al tavolo accompagnata dal fidanzato.
Ma ecco lo scambio di battute tra l’inviato della trasmissione, il giudice Sarpietro e il ristoratore Stefano Chinappi.
Iena: Giudice! Se proprio lei con i ristoranti chiusi in tutta Italia, in piena pandemia, in pieno lockdown, sta al ristorante a mangiare…
Giudice: Guardi io sono qua con mia figlia.
Iena: Ho capito, ma stare con la figlia le permette di non rispettare la legge?
Giudice:…l’unico posto in cui potevo stare con lei in un momento tranquillo. E non è minimamente, non c’è niente guardi…
Iena: Non c’è problema, per legge i ristoranti sono chiusi e il giudice sta al ristorante e dice non c’è problema.
Giudice: Eh va beh, lei vuole mettere il commento, lo metta come vuole, io devo vedere mia figlia e non avevo altro da fare.
Iena: Quanti altri italiani vorrebbero andare a pranzo o a cena con la figlia nelle zone arancioni e non possono?
Giudice: Guardi lei mi dice una cosa, io sono in zona rossa in Sicilia, non vado a pranzo fuori da una vita e sono un povero disgraziato che non riesce a vedere tantissimi amici che tra l’altro ho perso con la pandemia.
Iena: Quindi sa quant’è importante rispettare le normative anti covid. Perché lei non la rispetta?
Giudice: Infatti lo sto rispettando qua con…
Iena: E certo! Lo sta rispettando ma mangiando al ristorante a Roma, in zona arancione, dove in teoria i ristoranti per legge dovrebbero essere chiusi!
Giudice: Va bene mi sono meritato qualche premio particolare? No?
Iena: Non è grave che un uomo di legge sia il primo a non rispettare la legge?
Giudice: No non è un rispetto della legge e se c’è una contravvenzione, se mi fa una contravvenzione, la pago, era previsto anche così.
Iena: E non gliela posso fare perché non sono un vigile.
Giudice: Eh chiama un vigile e me la fa fare.
Iena: Sì al di là della contravvenzione però un comportamento del genere secondo lei è rispettoso verso quei cittadini che invece la legge la stanno rispettando? Verso quei ristoranti che rimangono chiusi e quei cittadini che quindi rinunciano ad andare al ristorante?
Giudice: Guardi, non è che posso trovarle delle scuse o delle giustificazioni particolari, è una situazione in cui, ripeto, per vedere mia figlia e tutto qua, poi per il resto se ho sbagliato ho sbagliato lo ammetto, confesso, ma questo non porta nessun tipo di problema su come uno fa il magistrato, mi creda.
Iena: Lei in questo momento sta rispettando la legge oppure no? Me lo dica.
Giudice: Io in questo momento sto violando un regolamento che è un elemento ulteriore e successivo e questa violazione del regolamento è una cosa che può essere considerata non condivisibile ma di cose gravi ce ne sono ben altre.
Iena: Sì ho capito però se il regolamento dice che per non prendersi il covid è meglio che i ristoranti siano chiusi questo suo comportamento è un comportamento sicuro oppure no?
Giudice: Il mio in questo momento ritengo che sia super sicuro e che sia una situazione in cui non ci sia assolutamente niente di particolarmente grave. Non è che le sto dicendo “sono qua ho rispettato”, ho fatto la violazione, ok? Tutto qua.
Iena: Tutto qua. Va beh, scusi ma il ristorante l’hanno aperto solo per lei?
Giudice: Beh adesso non lo so, probabilmente hanno fatto questa cortesia perchè c’è mia figlia, hanno aperto e basta, ma non per me, una cortesia che hanno fatto, ma non credo che sia niente di drammatico, dai!
Adesso Filippo Roma si rivolge al ristoratore.
Iena: Buongiorno, lei è il proprietario? È un ristoratore cortese, complimenti!
Ristoratore: Eh non… ho fatto sedere tre persone perché qua è insostenibile andare avanti.
Iena: Io la capisco, io la capisco!
Ristoratore: Non si può andare avanti, per tre persone, guarda qua, c’è distanza e tutto, seguiamo le regole però… fino a un certo punto.
Iena: Le regole non le sta seguendo, se quella è la regola.
Ristoratore: No, le stiamo seguendo le regole, perché è un anno che stiamo…nessuno lo mette in dubbio, ma per tre persone come lei vede…
Iena: Ho capito, non è neanche una persona qualunque, parliamo di un giudice.
Ristoratore: Che caspita ne so io!
Iena: E’ il giudice del caso Gregoretti. Magari lei ha chiuso un occhio perchè è un personaggio importante questo qua?
Ristoratore: No no no, ‘che sono tutti uguali.
Di nuovo l’inviato al giudice Sarpietro.
Iena: Almeno qui il pesce è buono?
Giudice: Quello che ho mangiato finora è buono.
Iena: Che ha preso?
Giudice: Del polipo fatto molto bene.
Iena: Più buono questo o quello siciliano?
Giudice: Beh no, quello siciliano è altrettanto buono, qui credo sia un ottimo pesce.
Iena: Primo?
Giudice: No no, niente primo, sono proprio tre piattini così, freddi e solo per stare mezz’oretta con mia figlia, basta.
Iena: La lasciamo a sua figlia.
Giudice: No no, niente, guardi, c’è un goccino di vino e tre piatti freddi, insomma.
Ma il proprietario del ristorante si lascia andare ad uno sfogo che sembrerebbe far pensare ad altro.
Ristoratore: Allora? Mi avete massacrato? Che poi mi faranno pure la multa sicuro sono 4mila euro capito? Per 200 euro.
Il menù consumato al tavolo, secondo il ristoratore, sarebbe ben più ricco.
Ristoratore: Ha mangiato una spigola al sale, un po’ di polpo e un po’ di crudi.
Iena: Tipo crudi, quali?
Ristoratore: Gamberi gobetti, palamide, poi ha mangiato i gamberi rossi e gli scampi.
Iena: Ammazza che super piatto! La figlia che ha mangiato invece?
Ristoratore: Tutti e tre hanno mangiato così e poi lo spaghettino alle telline l’ha mangiato solo la figlia.
Iena: Che vino ha preso il giudice?
Ristoratore: Uno champagne
Iena: E quanto è stato il conto finale?
Ristoratore: 200 euro.
Il padrone di casa spiega anche quale occasione speciale starebbero festeggiando i tre commensali.
Ristoratore: Lo sai come mi hanno prenotato? Come promessa di matrimonio! La figlia si sta sposando penso, che ne so io, tre persone, le ho messe dentro… hai capito? E il padre è uscito dal palazzo Chigi e ha detto “va beh vengo pure io” per conoscere la promessa di matrimonio, per fare queste cose. Stiamo in difficoltà capito? Poi voi l’avete seguito da palazzo Chigi.
Iena: Eh beh si.
Ristoratore: Va beh, ora ve ne andate? perché questo sta… se no se non ve ne andate…
Filippo Roma cerca di capire se il giudice Sarpietro sia o meno pentito di questo pranzo clandestino.
Iena: Mentre tutti gli italiani a pranzo in zona arancione e rossa non possono andare nei ristoranti invece il giudice si fa i piattini e i brindisi con il vino.
Giudice: E va bene, sarò distrutto dall’opinione pubblica, cosa vuole che le dica, che è così, è andata così, basta.
Iena: Ci promette che d’ora in poi si atterrà ai regolamenti?
Giudice: Guardi io le prometto di continuare ad essere quel giudice serio che sono sempre stato, tutto qua.
Le auguriamo buon proseguimento e buon appetito!
Giudice: Anche a lei, buona giornata.
Iena: Arrivederci.
Giudice: Arrivederci.
E infine raccoglie lo sfogo del ristoratore.
Ristoratore: Io ho sbagliato però guardi noi abbiamo dallo spazzino al Presidente della Repubblica dove gli mandiamo il pesce. Per me sono tutti uguali, l’importante è che si va avanti, non si fanno più i soldi di prima. Sono tre persone e io per 200euro ho rischiato, rischio, perché adesso, 200 euro, sono soldi veri per pagare i miei dipendenti.
Iena: In bocca al lupo per tutto. Arrivederci.
Ristoratore: Arrivederci.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA