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«L’azionista di Girgenti Acque senza certificato antimafia»

«L’azionista di Girgenti Acque senza certificato antimafia»

Senatori dei Cinque Stelle si sono rivolti a Renzi e a tre ministri: «E la società non vuole rendere noti i criteri di assunzione»

Di Redazione |

Il dominus di Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, non ha, dal 2012 la certificazione antimafia e inoltre ha una condanna definitiva per truffa nell’ambito del processo per il cemento depostenziato dell’ospedale San Giovanni di Dio. La vicenda è finita sul tavolo del Governo con una interrogazione del senatore Cinque Stelle Mario Michele Giarrusso presentata al presidente del Consiglio, e ai ministri dell’Interno, dell’Ambiente e delle Infrastrutture. Secondo Giarrusso «sono molteplici le inadempienze che si attribuiscono alla Girgenti Acque; inottemperanze sono state segnalate nella procedura di depurazione delle acque, e risultano, inoltre, azioni di smaltimento in violazione con quanto disposto contro l’inquinamento dei mari; in aggiunta, si pretende il pagamento del canone fognario e di depurazione anche da parte di cittadini residenti in zone prive di rete fognaria e di depurazione; altresì è stata riscontrata la mancanza di regolarità nella distribuzione del servizio». «La Girgenti Acque – continua – risulta dal 2012 priva della certificazione antimafia; in particolare, occorre sottolineare come il dott. Marco Campione, attuale azionista di maggioranza, nonché presidente e dominus della società, sia stato condannato in via definitiva per truffa in merito all’acquisto di calcestruzzo depotenziato nella costruzione del nuovo ospedale di Agrigento, il “San Giovanni di Dio”; Campione risulta, inoltre, indagato a seguito di denuncia dall’ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, per presunte truffe del valore di oltre 40 milioni di Euro relativamente all’acquisto di materiale ed attrezzature». Nella sua interrogazione Giarrusso ha anche ricordato le audizioni della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate che lo scorso marzo alla Procura della Repubblica di Agrigento ha raccolto le dichiarazioni del procuratore aggiunto della Repubblica, Ignazio Fonzo e dei sostituti procuratore della Repubblica, Antonella Pandolfi e Brunella Sardoni. Tra i vari argomenti trattati vi è stato anche quello della situazione della Girgenti Acque dove i magistrati hanno evidenziato «notevoli gravi problemi sia nei confronti dell’azienda che nei confronti del suo azionista di maggioranza Marco Campione». Sempre secondo Giarrusso «non risulterebbero chiari i criteri di assunzione del personale in un’azienda che finora ha posto diniego alla richiesta di prendere visione della pianta organica e degli elenchi del personale avanzata da deputati dell’Assemblea regionale siciliana. In proposito, come si rileva, peraltro, da denunce depositate da sindaci della provincia, tra gli assunti figura il figlio del presidente dell’Ato Idrico, D’Orsi, nonché i figli di funzionari della Questura e dell’Agenzia delle entrate, ossia personale proveniente da nuclei familiari di persone che prestano servizio all’interno di organismi che, in passato e tuttora, continuano ad effettuare controlli penali e fiscali sull’operato di Girgenti Acque».

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