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Lavori alla galleria Giardini, tutto da rifare: sull’A18 incubo infinito

Di Andrea Rifatto |

GIARDINI NAXOS –  Troppi ritardi, troppe perplessità. E di riapertura non se ne parla. La galleria “Giardini” in direzione Messina sarà ancora per mesi la croce degli automobilisti dell’A18, costretti soprattutto nel fine settimana ad affrontare infernali code nel tratto tra Taormina e Giardini, in cui si viaggia a doppio senso di marcia sulla carreggiata lato monte. Ieri nel tunnel è tornato l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, che già domenica scorsa aveva effettuato un sopralluogo ipotizzando una possibile riapertura parziale per oggi. Pura utopia, perché quanto è emerso ieri non fa sperare nulla di buono.

Dal sopralluogo (presenti i vertici del Consorzio per le autostrade siciliane, con il presidente Francesco Restuccia e la vicepresidente Chiara Sterrantino, che poco prima hanno inaugurato insieme all’esponente del governo Musumeci il nuovo Punto Blu al casello di Giardini) è venuto fuori infatti che l’impresa appaltatrice, la “Operes Srl” di Santa Venerina, ha accumulato troppi ritardi, ma ci sarebbero anche perplessità sull’esecuzione degli interventi di consolidamento, in particolare sulla posa del conglomerato cementizio spruzzato (spritz beton) con fibre in polipropilene per uso strutturale nei tratti maggiormente ammalorati.

«La pazienza dei siciliani, e del governo regionale che li rappresenta, si è esaurita – ha detto ieri Falcone – di fronte alle ripetute inadempienze dell’impresa che avrebbe dovuto entro luglio rimettere in sicurezza la galleria Giardini, il Cas ha ritenuto di procedere nel solo modo ormai possibile: la rescissione del contratto in danno».

Dunque, a otto mesi dalla chiusura del tunnel al traffico e a tre dall’apertura del cantiere, si riparte da zero, o quasi. «Avevamo intimato già qualche settimana indietro all’impresa, oggi la misura è colma – aggiunte l’assessore regionale – a questo punto da lunedì si procederà con la verifica di consistenza delle opere compiute e poi, senza intoppi, si completerà un nuovo affidamento che sarà risolutivo. Nel frattempo la galleria è stata liberata dal cantiere e in caso di emergenza i mezzi di soccorso potranno comunque utilizzarla».

La Operes si era aggiudicata l’appalto al prezzo di 608mila euro, rispetto all’importo a base d’asta di 971mila euro, ma qualcosa non ha funzionato e negli ultimi tempi sarebbe emerso come di questo passo per consolidare la galleria sarebbero passati ancora mesi. Probabile, quindi, che le procedure riprendano ormai a settembre, quando il Cas dovrà individuare un nuovo affidatario a cui consegnare i lavori di messa in sicurezza della canna di valle. Tre mesi buttati al vento, se si escludono le lavorazioni secondarie portate a termine, con responsabilità a vari livelli. E la rabbia degli utenti è ormai incontenibile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA