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la polemica

Lavardera: «La Regione ha comprato per 7mila euro una tv da 450 euro»

Il vicepresidente dell'Antimafia è intervenuto durante il dibattitto all'Ars. Dall'Assemblea sì all'esercizio provvisorio per due mesi

Di Redazione |

Durante la seduta parlamentare in corso a Palazzo dei Normanni, i deputati delle opposizioni sono intervenuti per contestare al governo alcune spese, oggetto di polemiche negli ultimi giorni. Il vice presidente dell’Antimafia, Ismaele Lavardera, ha mostrato un foglio con i prezzi di televisori di 48 pollici: «Guardate, si poteva acquistare con 450 euro e invece Palazzo d’Orleans ha speso 7mila euro».

La deputata del M5s, Stefania Campo, ha citato i 3,7 milioni per l’evento 'Sicily, woman and Cinema» a Cannes che hanno portato la Corte dei Conti ad aprire una inchiesta, le spese per biglietti da visita, arredi e la spesa di 600 mila euro per la ristrutturazione e gli arredi dell’appartamento, vicino Fontana di Trevi, che diventerà la nuova sede della Regione a Roma. 

SI' ALL'ESERCIZIO PROVVISORIO.  L’Ars ha approvato l’emendamento del governo che ha modificato il testo originario discusso in aula: portando da 1 a 2 mesi l’esercizio provvisorio, che scadrà il 28 febbraio. L’aula ha approvato il ddl con 32 voti a favore e 19 astenuti.

MICCICHE' OPTA PER L'ARS. «Domattina consegno le dimissioni dal Senato. Rimango in Sicilia e in quest’aula». Così il leader di Fi in Sicilia e deputato regionale, Gianfranco Miccichè, intervenendo all’Assemblea. «Uno dei motivi che mi ha convinto a rimanere in Assemblea regionale è che sento il bisogno, oltre al dovere, di difendermi – ha detto Miccichè, che fa parte del gruppo di Forza Italia – Abbiamo chiesto la deroga al nostro gruppo parlamentare, perché siamo diventati tre (minimo è 4 deputati). L’altro ieri ho ricevuto una telefonata strana di un giornalista, mi ha detto che l’Ars avrebbe deciso di non dare la deroga. Mi ha lasciato stupito. Nella precedente legislatura la deroga è stata data in tre occasioni: a FdI, alla Lega e a Sicilia Futura. Nei sette anni fatti all’Ars da presidente sono state concesse sette deroghe in sette anni: 5 a partiti di maggioranza e 2 a gruppi di opposizioni. La scelta non può dipendere dal fatto che un gruppo è antipatico non al presidente dell’Ars ma al presidente della Regione siciliana: questa è la fine dell’Assemblea. Se ci sono delle regole sottoposte a discrezionalità allora è la fine. Non voglio creare problemi, certo sei io fossi in lei presidente Galvagno cercherei di capire perché non mi dà la deroga. Allora abolite le deroghe». E rivolgendosi sempre al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, Miccichè ha aggiunto: «Le chiedo di rivedere questa decisione o diversamente di abolire la regole, se non lo fa ci mette nei guai tutti. Noi abbiamo il quarto deputato, comunque. Alla fine di questa seduta sono nelle condizioni di comunicarle l’adesione del quarto parlamentare al nostro gruppo di Forza Italia, ma non lo voglio fare. L’Ars è libera o è condizionata dalla discrezionalità e dalla cattiveria del presidente della Regione?».

«Sulla discrezionalità saremmo molto attenti. Noi ci atteniamo al regolamento, è la nostra stella polare. Non è una scelta autonoma, ma la deroga sarà votata dai dieci componenti del Consiglio di presidenza» ha replicato presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha risposto a Gianfranco Miccichè sulla deroga al gruppo di Forza Italia.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA