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L'assessore comunale Girlando:«Pronti a vendere immobili»

L’assessore comunale Girlando: «Pronti a vendere immobili»

L'amministratore catanese,che si occupa del Bilancio, parla anche del federalismo fiscale e dei recenti aumenti di Sostare. E sui debiti fuori bilancio annuncia l'invio alla Corte dei conti

Di Redazione |

Assessore Girlando le risulta che una parte dei fondi che Sostare incasserà con gli aumenti servirà per assumere un direttore generale?

«No assolutamente. Non sono previsti incrementi di costi per il personale di Sostare. I fondi serviranno soltanto per l’equilibrio della società».

Si è sostenuto che lei era orientato a chiedere un passo indietro del presidente Cannavò. E’ vero?

«Non ho mai fatto alcuna dichiarazione ufficiale su questo tema. Cannavò ha espresso delle valutazioni sul Consiglio, ma il Consiglio non ha mai formalizzato una pregiudiziale nei suoi confronti. Al momentoquello che mi interessa è aver portato a casa l’approvazione del contratto. Quanto ai rapporti io non ho problemi né con Art. 4 né con altri fronti». Tra i mali di Sostare ci sono le tre ore aggiuntive per il personale riconosciute nel 2013 sotto la precedente amministrazione?

«Le tre ore possono essere state una delle cause del passivo, ma se l’attività verrà incrementata allora il numero aggiuntivo di ore potrà adesso avere una giustificazione».

Archiviato il nodo Sostare porterete in Aula il Piano di riordino delle Partecipate approvato dalla giunta a marzo 2015?

«Abbiamo in corso una rivisitazione che termineremo entro marzo. Poi ci sarà il passaggio in Consiglio. La scorsa settimana ho già tenuto una riunione con i capigruppo e i presidenti di commissione per evitare di proporre all’Aula un piano che diventi oggetto di contrapposizioni. In questo modo intendo acquisire eventuali valutazioni perché il tema delle Partecipate è in continua evoluzione per via del decreto Madia».

Sostare e Amt verranno accorpate?

«Anche su questo punto ho chiesto ai consiglieri le loro posizioni. L’obiettivo finale è la fusione. Per quanto riguarda Asec trade è invece partita la fase di dismissione, mentre per l’Asec spa dobbiamo valutare gli effetti di quanto previsto per la gara d’ambito».

Nodo finanze. Una settimana fa lei è stato in audizione alla Corte dei Conti dopo la trasmissione di una nota che ha nuovamente evidenziato le forti criticità del Comune. Siamo alle solite?

«Nell’audizione siamo entrati nell’ambito delle criticità sollevate e devo dire che ho riscontrato nella Corte grande serenità e attenzione. Ovviamente una parte delle criticità hanno origine nell’impostazione del precedente Piano di rientro. In questo senso la volontà che abbiamo già espresso, con un atto formale del sindaco, cioè quella di utilizzare la finestra concessa dalla legge di Stabilità che consente ai comuni di riformulare il Piano, è stata recepita e la corte da un lato continuerà a controllare il vecchio Piano, ma ovviamente quando a giugno presenteremo il nuovo, ne dovrà prendere atto».

Catania ha imboccato la via del risanamento oppure i nodi sono difficili da sciogliere?

«Una delle attenzioni che ci è stata rivolta dalla Corte dei conti è quella sui debiti fuori Bilancio, ma ci è stata chiesta anche la definizione dello stato delle liti passive che sono potenziali debiti fuori bilancio. Sicuramente questa fase sarà implementata in maniera trasparente. Potrebbero emergere altre passività, ma noi abbiamo potenzialità attive che non sono state esplicitate. E tra queste c’è la valorizzazione del patrimonio immobiliare che non era previsto nel Piano precedente. Si tratta di un potenziale da decine di milioni. L’altro elemento importante per le nostre casse, che oscilla tra 30-40 milioni, riguarda la chiusuradel contenzioso per il pagamento delle spese pregresse per la Giustizia. Il Comune ha sostenuto negli ultimi 10 anni spese non dovute. Il ministero ha ammesso questo problema che presto si dovrebbe tradurre in un provvedimento legislativo che riconoscerà la posizione debitoria verso Catania che sarà pagata in un tot di anni. Abbiamo inoltre appreso che è stata esitata l’istruttoria del garante dell’Energia per  il riconoscimento dell’indennizzo per la rete del gas che equivale a 2 milioni. Infine l’altro elemento fondamentale riguarda il nuovo ordinamento contabile che impone ai Comuni di spendere solo quello che si incasserà. Quindi in futuro sarà fondamentale incrementare gli incassi attraverso una più capillare e decisa lotta all’evasione. Per questo abbiamo già pronta la delibera per la gara di accertamento e riscossione. Sarà presto in Consiglio. Probabilmente l’accertamento produrrà più efficacia nell’individuazione delle sacche di sommerso. Non dobbiamo, però, nasconderci che il sud e il meridione si trovano in una situazione grave. Noi paghiamo il passaggio al federalismo fiscale pieno. Ritengo profondamente, su questo punto, che il federalismo abbia negli ultimi anni massacrato il sud. Prima c’era in vigore un meccanismo di perequazione. Lo Stato aveva una funzione distribuitiva delle ricchezze che è stata fermata, producendo forti differenze tra zone ricche e zone povere. Un meccanismo dannosissimo per il nostro sud, con gli entI locali che hanno grandi difficoltà ad andare avanti, appesantiti anche dalle minori entrate fiscali».

A fine aprile scadono i termini per il Bilancio. Sarete pronti?

«La manovra è già in fase di elaborazione».

In fatto di liti pendenti e debiti fuori bilancio avete già previsto o no il pagamento dei 10 milioni per i proprietari dei terreni di via Due Obelischi?

«L’accordo prevedeva che la transazione dovesse passare in Consiglio entro il 30 giugno. C’è quindi il tempo… ».

Per quanto riguarda le dismissioni immobiliari cosa metterete sul mercato?

«La delibera è già all’esame delle commissioni. Finalmente metteremo in vendita circa 200 immobili dei 3500 del patrimonio comunale e circa 200.000 mq di terreno rispetto al 1.200mila di proprietà».

Ci sarà anche Palazzo Bernini? «Certamente. Inoltre c’è la volontà di dare corso alle dismissioni a prezzi coerenti col mercato attuale».

Molti di questi immobili sono stati in affitto?

«Alcuni sì».

A canoni da affittopoli romana?

«Magari… Non possiamo più avere tutto questo patrimonio senza farne uso. Aggiungo che su questo fronte ci sarà una forte azione pubblicitaria. Abbiamo già preso contatti con alcuni istituti di credito per individuare le convenzioni idonee che aiutino gli acquirenti».

Quando arriverà in Consiglio la delibera sul riordino delle affissioni? «Il regolamento è già stato calendarizzato. Con quest’atto metteremo fine al caos normativo che ha retto per 20 anni. Saranno azzerate tutte le concessioni e si passerà dal meccanismo dell’attribuzione ad personam alla gara pubblica».

Un’ultima domanda. Si vocifera in ambienti comunali che presto il sindaco potrebbe procedere ad alcuni «aggiustamenti» alla Giunta. Lei rimarrà o no?

«Sono l’ultima persona a cui dovrebbe fare questa domanda. Comunque credo che la carica di assessore al Bilancio non sia ambita da molti… ».        

Giuseppe Bonaccorsi                                     COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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