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L’Anas non paga, la Cmc è in crisi e le opere in Sicilia (come la 640) sono a rischio

Di Redazione |

PALERMO –  Il ritardo nel pagamento di 108 milioni, 38 dei quali dell’Anas per opere in corso anche in Sicilia, ha messo in crisi Cmc, la coop numero uno nelle costruzioni e il quarto operatore attivo in Italia nel settore. Così il mondo delle cooperative cerca di fare quadrato per evitare che si ripetano storie gemelle alle crisi di liquidità che hanno messo in difficoltà Condotte e Astaldi nei mesi scorsi. Secondo quanto scrive Il ‘Sole orè è in prima fila Legacoop e alcune delle principali cooperative di costruzione che vi fanno riferimento. Nelle prossime ore dovrebbe essere nominato un consulente finanziario, ma da giorni è già attivo un team coordinato dal commercialista modenese Domenico Trombone, presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni e noto nel mondo finanziario perché in passato presidente di Carimonte holding. Obiettivo del gruppo di lavoro è quello di mettere a punto un piano di salvataggio che dovrebbe portare alla ristrutturazione del debito (Intesa Sanpaolo, UniCredit e Bnl-Bnp Paribas le banche più esposte) e al rafforzamento finanziario, oltre a una potenziale ottimizzazione del portafoglio lavori, che a fine giugno superava i 4,6 miliardi. Il buco di 108 milioni è dovuto a mancati pagamenti Anas per due opere in Sicilia (38 milioni per la superstrada Agrigento-Caltanissetta) e di altre imprese appaltanti per due lavori in Kenya per opere idriche (circa 60 milioni di euro di mancati incassi) e un’altra opera idrica in Nepal (10 circa milioni). 

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