Sbarchi
Lampedusa, due gemellini di un mese giunti cadaveri: genitori speravano di curarli in Italia
Viaggiavano insieme alle 58 persone che sono state soccorse dalla Guardia Costiera al largo dell'isola delle Pelagie
C'erano anche le salme di due gemellini di circa un mese fra i migranti soccorsi dalla motovedetta Cp319 della Guardia costiera a largo di Lampedusa. I piccoli sono morti durante la traversata, cominciata alle ore 4 di domenica da Sfax, verso l’Italia. I neonati, un maschietto e una femminuccia, sono morti perché erano sottopeso: uno pesava 1,280 chili e l’altro appena 2 chili. Stando a quanto è stato riferito dagli stessi genitori, i bambini erano in cura in Tunisia. Forse i genitori speravano che in Italia, i piccoli sarebbero stati aiutati e salvati con apposite cure.
Ed è per farli curare che madre e padre dei due fratellini sono partiti lo stesso, ma i neonati non sono riusciti ad arrivare a Lampedusa. Il decesso – stando a quanto è stato ricostruito dagli stessi genitori e dagli altri migranti stipati sul barcone – è avvenuto alle ore 3 di ieri, praticamente 23 ore dopo la partenza.
Le salme dei due gemellini, originari della Guinea, erano su un barcone di 6 metri, partito da Sfax in Tunisia, a bordo del quale c'erano altre 58 persone: 28 uomini, 17 donne e 13 minori. I migranti hanno dichiarato di essere in fuga da Gambia, Guinea, Serra Leone e Costa d’Avorio. I militari della Capitaneria di porto hanno trasbordato tutti e li hanno già condotti al molo Favarolo. I cadaveri dei neonati verranno adesso portati alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove già si trovano i quattro cadaveri di migranti recuperati ieri e quelli dei due bambini – di 10 mesi e un anno – morti ustionati a causa dell’incendio sviluppatosi sul barchino sul quale viaggiavano e di altri due tunisini recuperati senza vita nelle settimane passate. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA