La Sicilia dice basta ai “derivati”: intesa col Mef ne avvia l’estinzione Armao: nel 2012 segnalai anomalie

Di Redazione / 02 Novembre 2018

PALERMO – Stop ai derivati in Sicilia. Dal prossimo anno la Regione non metterà più in bilancio 40 milioni di euro di oneri per il pagamento di questi contratti, costati finora 297 mln alle casse pubbliche. Il governo Musumeci ha definito un accordo col Mef per estinguere i derivati (in totale 5 contratti con altrettanti gruppi bancari) anticipatamente rispetto alla scadenza prevista del 2023.

«Abbiamo definito l’operazione finanziaria, siamo ai dettagli – dice l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao -. Posso dire al momento che la Sicilia è la prima Regione a farlo. Gli oneri dei derivati hanno inciso per 40 milioni di euro all’anno, un terzo dei fondi che destiniamo alle ex Province». Partner della Regione in questa operazione è la Cassa depositi e prestiti. L’estinzione anticipata consentirà alla Regione di liberare 160 milioni in bilancio in cinque anni.

Chi sottoscrisse per conto dell’amministrazione della Regione, a partire dal 2005, i contratti derivati costati finora 297 milioni di maggiori oneri alle casse pubbliche come stigmatizzato dalla Corte dei conti, con lo scopo di gestire gli eventuali rischi derivanti dagli interessi dei mutui già stipulati, non aveva le competenze tecniche per potere valutare l’impatto di quelle operazioni strutturate così complesse. Per la prima volta, i tecnici della Regione, riconoscono che qualcosa non ha funzionato nelle scelte compiute dagli allora tecnici e dirigenti. Lo hanno fatto rispondendo ai cronisti nel corso di un incontro con la stampa durante il quale l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha annunciato l’accordo col Mef per l’estinzione anticipata dei derivati 

«Se dovessero proporci oggi contratti swap di quel tipo li farei correre», ha detto Armao rispondendo ai cronisti. Fu proprio lui, quando era assessore al Bilancio nel 2012, a consegnare un dossier alle autorità competenti sulle operazioni effettuate fin dal 2005, segnalando alcune criticità. «Sia la Corte dei conti che la magistratura ordinaria sanno tutto, sono state informate a tempo debito – ha affermato Armao -. So che ci sono stati accertamenti e non so se al momento ce ne siano di altri».

Di «certa disinvoltura» da parte di alcuni dirigenti e consulenti della Regione ma anche di funzionari di banca durante la “stagione dei derivati” ha parlato Daniele Crippa, che fa parte dello staff tecnico dell’assessore Armao. «C’era poca conoscenza all’epoca di questi strumenti», ha aggiunto l’esperto.

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