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La Sicilia ancora nella morsa di “Apollo”: flagellato il Siracusano e per Catania è notte di allerta

I danni più pesanti sono stati registrati a Siracusa e nella sua provincia, in particolare ad Augusta. Incessante il lavoro dei vigili del fuoco, dei volontari e degli uomini della Protezione civile regionale

Di Redazione |

L’occhio di Apollo resta in mare aperto, ma l’uragano mediterraneo, il Medicane, marca la sua presenza sulla Sicilia con forti venti, pioggia battente e mareggiate. Travolge soprattutto la provincia di Siracusa, e Augusta in particolare, dove sono caduti 150 millimetri di pioggia: la città è isolata a causa delle strade di comunicazione allagate, con le onde si alzano per oltre quattro metri e con circa 80 famiglie bloccate a casa dall’esondazione del torrente Porcaria.

A Floridia una persona è stata salvata da una macchina travolta dal canale San Demetrio. Allagato anche il santuario della Madonna delle Lacrime mentre un grosso albero è crollato nell’area archeologica di Siracusa.

Apollo si fa sentire e si rivedono, in parte, le scene già viste a Catania: strade come fiumi e piazza allagate che sembrano laghi. L’invito pressante del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dei sindaci, è sempre lo stesso: «massina cautela, restate a casa». Ma c'è anche chi da casa è stato costretto a uscire perché allagata: come è accaduto in contrada Benalì, a Tivoli, zona sud di Siracusa, dove i vigili del fuoco hanno soccorso con un gommone un uomo e il suo cane che erano rimasti isolati in una villetta circondata dall’acqua. E nella stessa città il personale della Protezione civile ha disposto l'evacuazione di otto persone, le cui case erano impraticabili, e soccorso con un gommone una famiglia, rimasta isolata per gli allagamenti nella zona dei Pantanelli. Venticinque ospiti di un resort nella zona balneare dell’Arenella invasa dall’acqua sono stati trasferiti in un’altra struttura. Bloccati i collegamenti: ferrovie e bus fermi, parte della strade statale e numerose arterie provinciali allagate e chiuse. Fiumi che straripano e torrenti che esondano, massi che cadono su strade e smottamenti di terra e fango. Nel Ragusano, a Scicli, la "Vigata" dove ha sede l’ufficio del 'commissariò televisivo Salvo Montalbano, un masso si è staccato da un costone, distruggendo un’auto e fermandosi a pochi metri da una casa dove vivono un 50enne e la figlia adolescente che sono stati fatti sgomberare e trasferiti in una struttura comunale. 

Pioggia è caduta nella Sicilia orientale su territori già fragili per conformazione e "feriti" dalle precipitazioni continue dei giorni scorsi. Il Dipartimento regionale della Protezione civile (Drpc) Sicilia ha messo in campo uomini e mezzi, spostandoli anche da altre province per affrontare l'emergenza. Il punto lo fa il dirigente Salvo Cocina: «La perturbazione ha colpito in piena la provincia Aretusea, ma soprattutto le aree di Siracusa, Priolo, Melilli, Floridia e Augusta: sono caduti oltre 120 millimetri di acqua e, addirittura, per alcuni fluviometri anche 150 millimetri». E non è finita, aggiunge: «la perturbazione si sta spostando a Nord, ma non sappiamo in che modo colpirà e con quale intensità».

A Catania oggi la città è rimasta vuota e lo sarà anche domani fino alle 14 quando potranno riaprire i negozi "non essenziali" che restano chiusi come le scuole. Quasi tutti a casa per il lockdown meteorologico e con lo sguardo a scrutare il cielo e le previsioni meteo.

Secondo il ricercatore del consorzio Lamma-Cnr e meteorologo Ampro, Tommaso Torrigiani, "Apollo" "dovrebbero attenuare domani pomeriggio le sue abbondanti piogge». «Il ciclone mediterraneo – spiega – nelle ultime ore ha acquisito una struttura simile, in scala ridotta, a quella degli Uragani tropicali. Nelle prossime ore sono attese ulteriori precipitazioni. Via via, ci sarà una graduale attenuazione dei fenomeni meteorologici provocati dall’uragano che "scomparirà" lunedì in Africa». 

Intanto l’allerta non diminuisce e resta rossa per domani per la Sicilia orientale e anche per la Calabria, dove già da oggi è scattato l’'allarmè sulla fascia ionica: gran parte della regione è sferzata da venti forti, con precipitazioni in varie località.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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