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La Polstrada ai ragazzi: «Lanciare sassi sulle auto per noia può pregiudicare il futuro»

Di Anna Lisa Antonucci |

ROMA – «Ai ragazzi è importante spiegare che tirare sassi sulle auto, per noia o per passare una serata diversa, non è senza conseguenze». A parlare, in relazione agli ultimi episodi di sassi lanciati dai cavalcavia, è Giuseppe Bisogno, direttore del servizio Polizia stradale.

«Provocare un incidente stradale, con lesioni o addirittura la morte di qualcuno – dice – significa cambiare radicalmente la vita altrui ma anche la propria. Subire l’accusa di tentato omicidio, la richiesta di risarcimenti, insomma pregiudicare il proprio futuro per l’ebbrezza di un momento».

La Polstrada è impegnata a prevenire episodi come quello costato la vita, tre giorni fa, a una donna sulla A1 e, oggi, l’arresto con accusa di tentato omicidio, per due ragazzi in Sicilia che gettavano pezzi di calcinaccio sulle auto in transito sulla Messina-Palermo.

«Ogni anno – spiega Bisogno – sono circa 60 le segnalazioni di episodi simili sui quali, grazie alla numerazione dei cavalcavia, le nostre pattuglie riescono a intervenire tempestivamente». «Nell’ultimo anno – aggiunge – da parte nostra sono stati due gli arresti e 9 i denunciati per questo tipo di reato».

Sono passati oltre venti anni dal tragico caso dei lanci dal cavalcavia di Tortona, quando a causa dei sassi caduti sull’auto in cui viaggiava perse la vita Maria Letizia Berdini, ed è appunto del febbraio ’97 l’introduzione del numero che identifica il cavalcavia. “Gli automobilisti sono sensibili al fenomeno – spiega Bisogno – e quando vedono strani movimenti o comportamenti anomali sui cavalcavia chiamano il 113 permettendo la localizzazione del luogo». E’ dunque il cittadino a fare la differenza segnalando e, in questo modo, facendo prevenzione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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