La “parentopoli” sul concorso della Forestale in Sicilia arriva in commissione antimafia all’Ars

Di Redazione / 07 Novembre 2023

La nube nera di una presunta parentopoli aleggia dietro al concorsone della Forestale a cui hanno preso parte 20 mila candidati. Un concorso che prevede l’assunzione di 46 figure con un contratto a tempo indeterminato. Il figlio dell’ex capo della Forestale siciliana, Giovanni Salerno, è stato bravissimo perché non ha sbagliato neanche una risposta ed è arrivato primo in graduatoria. Una media elevatissima per un concorso a quiz.

Le prove

Per permettere ai 20 mila candidati di effettuare la prova è stato stilato un calendario degli esami che si sono svolti a Catania e Siracusa nelle giornate dal 24 al 27 ottobre. Selezione curata da FormezPa,  il centro servizi della presidenza del Consiglio che si occupa di modernizzare la pubblica amministrazione.

Lo svolgimento

Ad ogni candidato è stato dato un tablet con il quale ha dato le risposte dopo aver digitato un codice in base alla busta estratta a sorte. Sessanta minuti di tempo per rispondere a tutti i quesiti.

La polemica

Difficile rispondere ad un quesito.  Una domanda infatti chiedeva quanti fossero i deputati dell’Assemblea regionale siciliana, fornendo come possibili risposte “60“, “120” o “90“. Ma i seggi, che prima erano novanta, dal 2017 sono diventati settanta. Difficile, quindi, dare una risposta corretta.

La nomina della commissione

Porta la data del 13 luglio del 2022 la nomina della commissione del concorso e a firmare il decreto è l’ex capo della Forestale, oggi in pensione, cioè il padre del candidato che ha risposto correttamente anche alla risposta “sbagliata”.

La reazione dell’assessore

«Ho inviato una nota al dirigente generale del Corpo forestale alla luce delle segnalazioni delle bozze di graduatoria che circolano tra giornalisti e partecipanti, che individuerebbero anche la situazione relativa alla posizione del figlio del precedente dirigente generale che sarebbe arrivato primo. Senza entrare nel merito, ho dato disposizione di verificare immediatamente come si è arrivati alla divulgazione e accertare eventuali responsabilità, a tutti i livelli, considerata anche la massima riservatezza dell’elenco che contiene dati personali dei partecipanti. Ho inoltre chiesto, una volta chiarite le circostanze della pubblicazione, di prendere adeguati provvedimenti segnalando, se necessario, eventuali responsabilità all’Autorità giudiziaria». È la reazione dell’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Elena Pagana, in merito alle informazioni diffuse sulla bozza di graduatoria del concorso per 46 agenti forestali.

L’opposizione

Il caso del concorso per gli agenti del corpo Forestale in Sicilia finisce sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Antimafia e Anticorruzione all’Ars.

La deputata M5S Roberta Schillaci ha depositato in queste ore una richiesta di audizione urgente al presidente della medesima commissione Antonello Cracolici per approfondire la questione. Ad essere convocati, secondo la richiesta della deputata sono: l’Assessore regionale per il Territorio e l’Ambiente Elena Pagana, la Dirigente Generale del Dipartimento regionale dell’Ambiente, la Dirigente Generale del Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale e il  Dirigente Generale del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana.

«Riteniamo che vada approfondita l’opportunità – spiega Schillaci – che a convocare e costituire la commissione siano stati dei componenti dello stesso Ente. Una situazione che potrebbe generare l’ombra di un conflitto di interesse che scoraggia la meritocrazia di migliaia di giovani siciliani. Le notizie di cronaca riportano inoltre il fatto che le graduatorie fossero state diffuse prima ancora di essere ufficializzate sui canali istituzionali preposti. Anche questa è una questione da approfondire» – conclude.

Pioggia di ricorsi

Sono diversi i partecipanti al concorsone che già si sono rivolti agli studi legali per presentare ricorso ancor prima che la graduatoria ufficiale venga pubblicata. Inevitabile potrebbe essere anche un esposto alla Procura di Palermo.

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Pubblicato da:
Laura Mendola