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SOLDI PUBBLICI

La nostra inchiesta sui fondi della Regione siciliana, ecco gli incarichi a professionisti e società di fiducia del governo

Dal "new deal" del governatore nella comunicazione al giallo sul costo del Capodanno Mediaset a Catania

Di Mario Barresi-Luisa Santangelo |

E se quell’istintivo rigurgito di bile – dal «noi in questo momento siamo commissariati dal presidente della Regione» al ben più esplicito riferimento a Renato Schifani che «entra a gamba tesa nell’assessorato al Turismo e decide, alcune volte, senza comunicarlo all’assessore» – avesse un minimo di fondamento? Le parole di Carlo Auteri, ospite in tv a “Il Punto”, sono state prontamente smentite (su richiesta di Palazzo d’Orléans) dall’assessora Elvira Amata: «Il turismo è una cosa seria». Una questione politica: di convivenza e di sopravvivenza. Ma in Fratelli d’Italia, sotto la patina d’imbarazzo sul caso del deputato regionale che s’è autosospeso dal gruppo, c’è chi è convinto che quella di Auteri non sia stata una sparata improvvisata.

Il primo indizio è nell’atto di indirizzo con cui Schifani – con delibera del 30 marzo 2023, proprio nei giorni del caso SeeSicily sollevato dal nostro giornale dopo lo scandalo Cannes di inizio anno – decide di «uniformare le strategie di comunicazione», chiedendo a tutti gli assessori di investire «preventivamente» la giunta per ogni programma «a valere su qualunque fonte finanziaria sia regionale che extraregionale».È l’inizio della fine. Dello strapotere di FdI sui ricchissimi fondi per la comunicazione e la promozione in nome del turismo. Anche in questo settore – fino ad allora popolato da potenti editori nazionali, società padane di consulenza e scatole lussemburghesi – comincerà a prendere piede un variegato club di interlocutori siciliani, molti dei quali palermitani, che godono della fiducia di Schifani e dei suoi più ascoltati spin-doctor in materia.

Così la strategia per la destagionalizzazione del turismo, ad esempio, viene decisa, e pagata, coi soldi dell’Ufficio stampa e documentazione, alle dirette dipendenze della presidenza della Regione: 106mila euro alla società palermitana Justmaria e i 171mila euro per Digitalmakers, rosanero pure quella. In tutto 287mila euro con doppio affidamento diretto sotto soglia per due pezzi (produzione video e diffusione) dell’iniziativa “Vivi la Sicilia tutto l’anno”. Sempre dal capitolo comunicazione vengono fuori 9.455 euro per Advisor digitali, con sede in via Principe di Belmonte, al civico 8. Indirizzo che condivide con la Justmaria. Circa 10mila euro per la gestione dei social della Regione da luglio a ottobre 2024. Altrettanti erano stati liquidati per il trimestre precedente, da aprile. Quando il servizio è stato affidato alla società palermitana per un anno.

Sempre dal fondo dell’Ufficio stampa e documentazione vengono anche i 24.400 euro all’agenzia Italpress, stanziati nel 2023 ma a valere anche sull’esercizio 2024, «per la pubblicizzazione e la pubblicazione di argomenti riguardanti la Regione Siciliana»: 20 video da 90 secondi da girare in Sicilia, sì, ma anche a Milano, Roma, Bruxelles, Strasburgo e New York.

Appena 2.440 euro, invece, per «l’ideazione, elaborazione e realizzazione grafica di un’identità creativa relativa al messaggio del presidente della Regione Siciliana, in occasione del 400° Festino di Santa Rosalia», decretati a luglio 2024 nei confronti della Propagati srl, giovane agenzia di comunicazione costituita a marzo 2022 e molto stimata da Danilo Dominici, responsabile della comunicazione della Presidenza, dove è entrato nell’era Musumeci, da dipendente di Sicilia Digitale in distacco, per curare la logistica delle dirette video. Dominici, già responsabile comunicazione di Udc e Pid, è molto apprezzato da Schifani. Che l’ha messo a capo della cabina di regia per Agrigento Capitale della Cultura 2025. A novembre 2022 a Propagati è stata affidata dall’assessorato al Turismo, per 4.900 euro, la realizzazione dei video per la Coppa degli assi ad Ambelia e, genericamente, anche per SeeSicily. Da lì in poi, un successo dietro l’altro: la vittoria della gara per una campagna sul risparmio idrico bandita dall’assessorato Acqua e rifiuti (244mila euro, dicembre 2022); un affidamento diretto dallo stesso dipartimento (83mila euro, dicembre 2023) sul risparmio idrico; e, il 10 settembre scorso, 6mila euro per la gestione dei social della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana fino a dicembre.

Simile al messaggio di Schifani per Santa Rosalia c’è il messaggio di Schifani per Natale 2023. Pagato 41.480 euro alla società Digitrend srl di Biagio Semilia, che praticamente ha in mano la raccolta pubblicitaria della maggior parte delle testate giornalistiche regionali. Così, quando c’è da fare una campagna di comunicazione che deve passare sui giornali online, spunta Digitrend senza nemmeno che ci sia troppo da pensarci.

Non di solo ufficio stampa vive la presidenza della Regione. Dal Cerimoniale, alle dirette dipendenze di Schifani pure quello, vengono fuori 28mila euro, a ottobre 2024, per la realizzazione della linea grafica e del logo di SiciliAssisi 2024, in occasione dell’evento dal titolo: “Regione e Chiesa insieme per offrire l’olio sulla tomba di San Francesco” il 3 e 4 ottobre. Lavoro affidato alla ditta individuale di Antonello Blandi, notissimo pubblicitario, artista di grande talento. Amico personale di Schifani e del commissario regionale di Forza Italia Marcello Caruso. A Blandi arriva, il 16 ottobre, anche un affidamento da 29mila euro dall’assessorato al Turismo per organizzare la mostra “Cammini”, «in occasione delle celebrazioni in onore di San Francesco di Assisi», e 45mila euro arrivano invece dall’assessorato all’Agricoltura per un opuscolo informativo, da stampare in 500 copie, da usare come materiale informativo a eventuali fiere a cui la Regione volesse partecipare. All’artista palermitano è riconducibile anche la società Pea-Promozione e marketing a cui a maggio l’ufficio di rappresentanza di Schifani ha assegnato 26mila euro per i materiali usati al Teatro Massimo di Palermo il giorno in cui il governatore e la premier Giorgia Meloni hanno firmato l’accordo sui fondi Fsc per la Sicilia.

Il circuito palermitano di arte e cultura (ma anche di comunicazione) si spinge fino al lato orientale della Regione e arriva a Taormina. Alla Bit di Milano, a febbraio 2024, Schifani parlava delle strategie turistiche della Sicilia e presentava, tra l’altro, la riapertura al pubblico del Castello di Taormina, su Monte Tauro. Un grande momento per il turismo isolano e per la Perla dello Jonio. A gestire il castello è la società Centomedia & lode di Maurizio Scaglione, altro volto notissimo nel capoluogo. Scaglione è editore del quotidiano ilsicilia.it, e ha contribuito a fondare l’Ats Castelli di Sicilia, di cui fanno parte diversi Comuni e la sua società. Alle pubbliche amministrazioni l’assessorato alle Autonomie locali destina 300mila euro da ripartire. Centomedia&lode si occupa anche di infrastrutture, vedi i 48.800 euro per la gestione dei social dell’assessore Alessandro Aricò. Oppure i 65.758 euro impegnati per decreto dal Cas, il Consorzio autostrade siciliane, per «l’attivazione di canali di comunicazione o di messaggistica per tre mesi». Impegno prorogato per altri due mesi alla modica cifra di 25.934 euro. Di finanziamento a fondo perduto per il sostegno alle imprese si tratta, invece, nel caso dei 17.250 dalle Attività produttive dal bando “Sicilia che piace”. Stesso bando e stesso importo vinti dalla Mercurio comunicazione, altra società che fa riferimento a Scaglione. A quest’ultima vanno anche poco più di 7mila euro per una campagna sulla prevenzione degli incendi su ilsicilia.it, provenienti dal comando del Corpo forestale. C’era anche un patrocinio oneroso di diecimila euro concesso dal Turismo, per la manifestazione “Dica43”. Che però non si è svolta. Così la società ha rinunciato ai soldi.

Fin qui il percorso – vero, verisimile o forse soltanto suggestivo – delle carte. Ma c’è un ultimo episodio, raccontato negli “spogliatoi” meloniani, che dà il senso delle cose. Riguarda il Capodanno a Catania in diretta sul Mediaset: un pallino del sindaco Enrico Trantino (per il resto piuttosto allergico agli eventi degli amici degli amici, fino a negare il logo del Comune a un costoso show offerto dalla Regione), che stava trattando sul prezzo. Ipotesi: 700mila euro, di cui 500mila dal plafond della presidenza dell’Ars e altri 200mila dai proventi della tassa di soggiorno. Poi, scartati Agrigento (già omaggiata del concerto del Volo) e Palermo (anche per punire il sindaco Roberto Lagalla), il forte input di Palazzo d’Orléans per «regalare a Catania un evento indimenticabile». E dunque, nei giorni dell’ultimo assestamento di bilancio, il faccia a faccia fra il governatore e Gaetano Galvagno. Dall’ufficio nella Torre Pisana viene fuori l’emendamento alla manovra-quater: 2 milioni per «eventi» utili a «incrementare il movimento turistico verso la regione e il turismo interno». Per tutti gli esponenti del centrodestra sono «i soldi per il Capodanno di Catania su Mediaset». Un investimento che, prima che a occuparsene fosse la Regione, era pari a meno della metà.

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