La morte in Germania dell’adranita Anthony Bivona: perché la polizia tedesca ha riaperto le indagini

Di Salvo Sidoti / 11 Novembre 2021

Dalla Germania arriva l’attesa svolta sulla vicenda di Anthony Bivona, il 24enne adranita rinvenuto cadavere in circostanze poche chiare lo scorso 18 luglio in Germania, un decesso archiviato come suicidio dalle autorità tedesche. La novità è che la polizia tedesca ha avviato le indagini sulla morte del ragazzo, la comunicazione ufficiale del riapertura del caso è stata già trasmessa all’avvocato tedesco che assiste la famiglia Bivona in Germania. Tutto questo dopo la messa in onda dell’inchiesta de “Le Iene” condotta da Ismaele La Vardera, che sta approfondendo il caso con interviste raccolte in Germania e ad Adrano. 

Ma qualcosa si muove anche a livello politico. Il deputato nazionale Eugenio Saitta ha presentato una interrogazione al ministro degli Esteri,  Di Maio, il quale è stato sollecitato “a farsi portavoce delle esigenze di verità della famiglia chiedendo alle autorità tedesche la riapertura delle indagini”. 

In Parlamento la storia di Anthony arriva anche con l’altra interrogazione dell’on. Michele Sodano “per sostenere la richiesta di giustizia della famiglia Bivona”. Intanto oggi la comunità adranita scenderà in piazza per una fiaccolata e stringersi ai familiari di Anthony, che non hanno mai creduto al suicidio e ritengono che la polizia tedesca abbia chiuso il caso senza approfondire le indagini che presenterebbero vistose lacune, per questo motivo hanno presentato un esposto al Tribunale di Catania.  L’appuntamento è per le 18 in via Viaggio dove abita la famiglia Bivona. Il corteo avanzerà lungo corso Garibaldi per alcune centinaia di metri per raggiungere la centrale piazza Umberto. Sarà presente anche il sindaco Fabio Mancuso e la sua Giunta: “Giustizia e verità per Anthony – dice il primo cittadino – uniamo la città per una richiesta giusta”. Sarà presente anche una troupe de “Le Iene”. 

 

 

Sono tanti gli aspetti oscuri della morte del giovane di Adrano. Anthony venne rinvenuto disteso sulle scale della palazzina dove abitava a Darmstadt. “Morto per impiccagione” –  disse la polizia, Anthony si sarebbe impiccato con una cintura legata alla ringhiera delle scale: suicidio e caso chiuso. I familiari il giorno dopo si precipitano in Germania. All'obitorio la sorella Mary, sebbene distrutta dal dolore, ha la forza di scattare alcune foto al cadavere, colpita subito dai sospetti e convinta che Anthony non si sarebbe mai tolto la vita. Dalle foto emerge un graffio alla fronte che la sorella non ricorda di avere notato  nella videochiamata del giorno prima e  un segno nella parte posteriore del collo, che secondo l’avv. Francesco Messina, che assiste la famiglia, “non è compatibile con una impiccagione”.

Questi solo alcuni dei tanti elementi ancora da chiarire ai quali si aggiungono quelli emersi nell'inchiesta de “Le Iene”, come ad esempio chi ha realmente trovato il cadavere sulle scale e il ruolo che ha in questa drammatica vicenda ha Ylaida, la ragazza di origine turca che Anthony frequentava. “Le indagini sono state fatte con molta approssimazione, per questo motivo abbiamo presentato un esposto affinché si faccia luce sulla morte di mio fratello – ci dice l’altra  sorella di Anthony, Grazia Bivona – chiediamo la riesumazione del cadavere e quindi l’autopsia. Noi familiari vogliamo la verità qualunque essa sia. La fiaccolata serve a  dare forza a questa nostra richiesta. Invito tutti ad unirsi a noi per gridare insieme la nostra richiesta di verità e giustizia”.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
Tag: adrano anthony bivona