CATANIA – «Il momento più buio è la notte insieme ai miei figli che mi chiedono perchè è morto il papà, questo è il momento più brutto della giornata». Lo ha confessto Caterina Arena, la vedova di Stefano Paternò, il sottoufficiale della Marina Militare siciliano morto per arresto cardiaco dopo il vaccino AstraZeneca, a Non è l’Arena, su LA7. Caterina Arena ha trovato la forza di rispondere alle domande di Massimo Giletti, lo ha fatto soprattutto per i figli e per il forte desiderio di giustizia che prova in questo momento.
«Dobbiamo aspettare l’autopsia – ha raccontato ricordando il giorno della vaccinazione del marito – ma era persona sana ed era contento di vaccinarsi. Tornato a casa dopo il vaccino siamo andati a prendere nostro figlio a un allenamento, quando stavamo tornando a casa ha detto che avvertiva brividi di freddo, la febbre era 39, ha mangiato, preso la Tachipirina ed è andato a letto. Dopo un’ora la temperatura era 36.5, si è alzato e si è messo a guardare un disegno tecnico con mio figlio e chattava con i colleghi e i cugini, stava benissimo, era tranquillo. Alle 23-23.30 siamo andati a letto e stava bene. Non aveva allergie, non soffriva di nulla».
«Dopo essere andati a letto – ha ricordato Caterina Arena – intorno alle due sento un russare forte, non è il rumore solito, mio marito a quel punto si irrigidisce, lo chiamo, ma non risponde, ha gli occhi aperti, ma guarda nel vuoto. Capisco che la situazione è grave, chiamo mio fratello e il 118. Faccio il massaggio cardiaco, dopo 15 minuti arriva l’ambulanza e i medici intervengono, ma dopo 45 minuti dicono che non ce l’ha fatta e che era deceduto».
«Sono qui per rispondere ai miei figli – ha detto ancora la donna -. Devo dare una risposta a loro e a me sul perchè è morto, è una risposta che dobbiamo avere tutti».
video da la7.it