Cronaca
La misteriosa morte di Viviana e l’attesa di Daniele per «vederla per l’ultima volta»
MESSINA – Alla giusta distanza. Lontano dall’ingresso della camera mortuaria del “Papardo”, in un parcheggio defilato. Dentro un’utilitaria bianca c’è Daniele Mondello. La doppia vittima di questa storia – un marito che ha perso sua moglie; un padre che cerca il figlio e che comincia a pensare che, semmai, lo troverà morto – cerca di sfuggire alla calca di giornalisti e telecamere. E anche al cronista che lo incrocia per puro caso: «Non voglio essere infastidito», dice prima di rituffarsi dentro l’auto. Maglietta scura e bermuda, occhiaie profonde e barba molto meno curata di quella delle locandine da deejay. Con lui un amico alla guida e una ragazza che somiglia in modo impressionante a Viviana Parisi.
«Vorrebbe vederla per l’ultima volta», ci dicono i familiari. «Così come vorremmo vederla anche noi», ammette Lillo Mondello, nonno paterno del piccolo Gioele. «Ma non so se sarà possibile». Occhi persi nel vuoto, Daniele tiene il telefonino stretto in mano. Un sussulto, forse gli arriva la chiamata degli avvocati di famiglia (uno, Claudio Mondello, è suo cugino). «Hanno iniziato».
E così l’utilitaria bianca lascia il parcheggio. Con a bordo un uomo costretto a difendersi dalle illazioni. Prima degli odiatori seriali dei social, che hanno equivocato quel suo «non succederà niente, né a te né al bambino» nell’appello per le ricerche di una donna che allora sembrava “soltanto” in fuga, costringendolo a giustificarsi in tv. «Ma ora ha deciso di non parlare più», dicono i familiari in trincea per Daniele, abituato a esprimersi con la sua musica più che con le parole.
Eppure, come ogni giallo familiare, c’è quel venticello del sospetto. E se Viviana stesse scappando proprio da lui? È stato sentito, più volte, come persona informata sui fatti. Mentre, come è ovvio che sia, si cercavano dei riscontri su di lui. Su cosa abbia fatto in quella maledetta mattinata. Ci sono «dati oggettivi», confermano gli avvocati, che lo collocano a un centinaio di chilometri da dove Viviana è stata vista uscire (viva, ma non si sa ancora se con Gioele). Celle telefoniche, testimoni, «persino filmati».
Insomma, semmai ce ne fosse bisogno, Mondello (parte lesa nell’inchiesta) ha un alibi di ferro. E tutto il diritto di piangere sua moglie e di non dormire più da giorni (è tornato a casa dal padre, a Messina) pensando alla sorte di suo figlio.
Alle 20,10 Daniele torna al “Papardo”. Entra da un’entrata secondaria. È quasi buio. Chissà se sarà riuscito a vedere ciò che resta della sua Viviana.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA