il caso
La metà dei manager della Sanità nominati dalla Regione è sotto inchiesta, l’M5S promette battaglia
Stefania Campo: «Otto dei commissari delle Asp e delle Aziende ospedaliere, su diciotto, nominati a gennaio dal presidente Schifani, risultano indagati o con procedimenti penali in corso»
«Otto dei commissari delle Asp e delle Aziende ospedaliere, su diciotto, nominati a gennaio dal presidente Schifani, risultano indagati o con procedimenti penali in corso. Ecco perché in commissione Affari istituzionali abbiamo chiesto a gran voce di bloccare tutto sine die e di fare una serie di verifiche ben specifiche sui requisiti e i curriculum di ogni commissario». Lo dice la deputata regionale del M5s, Stefania Campo.
Otto su 18 sono indagati o sotto processo
«Abbiamo, innanzitutto, richiesto al governo di fornirci i casellari giudiziari, le valutazioni dell’Agenzia per i servizi regionali, i giudizi dell’assessorato sugli obiettivi raggiunti dai candidati manager e i relativi verbali della commissione d’esame. Siamo infatti certi – rileva Campo – che dal controllo approfondito della documentazione verranno fuori sia le incompatibilità che le inopportunità su cui Schifani ha cercato, invano, di soprassedere durante la sua personale selezione degli attuali commissari. Verranno a galla procedimenti giudiziari pendenti che in alcuni casi potrebbero generare motivi di inopportunità politica e conflitto di interessi, comprenderemo come sia stato possibile che candidati senza titoli, o che sono già stati deposti per negligenze, adesso si ritrovino nuovamente in ruoli apicali e fondamentali per grandi ospedali e per intere province».
Campo promette battaglia
Per Campo «già da alcune settimane, siamo stati testimoni diretti di una lottizzazione sistematica della sanità pubblica siciliana, quasi senza precedenti». «Nomine proposte a Schifani dai partiti di maggioranza – Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Dc, Mpa – come fosse una procedura definita per legge, e invece si trattava proprio del contrario di ciò che la stessa norma prevede, visto che la selezione dovrebbe avvenire per mano dell’assessorato alla Sanità e in sede di Commissione Affari istituzionali – sostiene la deputata M5s – Una maniera, pertanto, di governare le Asp e le Aziende ospedaliere assolutamente illegittima e arrogante, che calpesta qualsiasi principio di buona amministrazione della cosa pubblica, di cui sono colpevoli le varie correnti politiche (in lotta fra loro) del centrodestra siciliano. Tutto ciò è quanto mai irritante perché è una spartizione di poltrone, che avviene senza alcun pudore e senza alcuna vergogna – conclude – e ovviamente che non porta mai ad una corretta valutazione dei meriti dei singoli manager candidati né tantomeno dei bisogni del territorio e dell’autonomia delle Aziende pubbliche da gestire. Arrivati a questo punto, siamo determinati ad andare fino in fondo: punteremo i nostri riflettori sulle mosse della commissione Affari istituzionali, presieduta dal democristiano Abbate. Non consentiremo manovre politicamente poco trasparenti e non accetteremo forzature. La qualità della sanità pubblica dei siciliani è l’unico obiettivo da raggiungere».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA