Notizie Locali


SEZIONI
Catania 10°

Contenuto riservato ai membri

il caso

La Maserati intestata a sua insaputa: truffato un dentista catanese

Ha scoperto di essere "proprietario" di una fuoriserie che lui però non ha mai acquistato né visto.

Di Vittorio Romano |

Redditometri, controlli incrociati e studi di settore svelano oggi in tempi brevi l’incongruità tra il valore reale dei beni posseduti e la mancanza di reddito, consentendo così immediatamente alle forze dell’ordine di scoprire l’imbroglio. Sono così finiti i tempi in cui i nullatenenti venivano utilizzati come prestanome intestatari di auto di lusso utilizzate da loschi soggetti che non volevano appalesarsi al fisco (è dell’anno scorso la notizia della scoperta di una donna nullatenente che viveva in una comunità di Bologna ed era intestataria di ben 176 automobili).

Fatta la legge, trovato l’inganno. E così i truffatori devono far ricorso alla proverbiale fantasia catanese: spunta così la figura del “benestante inconsapevole intestatario”, ovvero un soggetto con un reddito alto e regolarmente dichiarato al quale viene intestata un’auto utilizzata da terzi. E sì. Perché se l’intestatario fittizio ha un reddito compatibile con il possesso della fuoriserie, gli si intesta a sua insaputa l’auto e il gioco è fatto: nessun controllo incrociato e nessuna incoerenza rilevabile da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La truffa è emersa grazie a un ignaro dentista di Catania, che riceve una multa per un’infrazione che avrebbe commesso con un’auto a lui sconosciuta. Scopre così, facendo una visura al pubblico registro automobilistico, di essere proprietario di una fiammante Maserati, che lui però non ha mai acquistato né visto. L’unica terribile certezza è che la sta usando qualcun altro che potrebbe commettere non solo altre infrazioni, ma anche altri reati ben più gravi. Le intestazioni delle auto vengono direttamente curate dai concessionari che si fanno da garante sull’autenticità delle firme apposte sui contratti e su chi abbia realmente comprato l’autovettura, cosicché basta un concessionario disonesto e il gioco è fatto.La magistratura catanese è al lavoro per individuare i responsabili e non si esclude che tra di loro si celi anche qualche concessionario o qualche funzionario del Pra (pubblico registro automobilistico) compiacente, visto che per l’immatricolazione di un’auto è necessaria la sottoscrizione oltre che la volontà del soggetto interessato.Gli inquirenti raccomandano in caso di ricezione di multe con targhe sconosciute di non ritenerle un errore, ma di verificare immediatamente se si sia o meno intestatari dell’autovettura.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: