Cronaca
La mamma di Scieri: «Finalmente vedo un po’ di giustizia, ho sempre pensato al nonnismo»
SIRACUSA – «Abbiamo motivo di credere che si possa arrivare finalmente ad avere giustizia. E noi sin dall’inizio, insieme a mio marito, abbiamo chiesto solo questo, verità e giustizia». Lo ha Isabella Guarino, mamma di Emanuele Scieri, commentando la conclusione delle indagini da parte della procura generale militare di Roma sulla morte di suo figlio nella caserma Gamerra di Pisa.
«Sono anni che aspettiamo questi momenti. E’ una notizia che ci rincuora e ci da fiducia nella giustizia. Si può partire da questo punto, ma siamo solo all’inizio. Ci auguriamo adesso che chi sta procedendo lo faccia con la stessa determinazione fino alla fine», ha detto ancora la donna aggiungendo di aver «pensato sempre a un atto di nonnismo».
Un primo passo dopo quasi 21 anni dalla morte del figlio: «E’ stato assurdo e inspiegabile e fin dall’inizio abbiamo sempre lottato contro un muro di gomma. C’erano ostacoli continui, anche gli amici che ci hanno sostenuto hanno sempre trovato impossibilità di ascolto – spiega Isabella Guarino – Poi è stata istituita la Commissione parlamentare di inchiesta e, da allora, finalmente si è messo in luce quello che, effettivamente era successo. La procura di Pisa e la procura militare hanno continuato le indagini per la strada giusta e con il massimo impegno»
«Io ho sempre pensato che era stato un atto di nonnismo assurdo» ha detto ancora Isabella Guarino secondo la quale in quel «contesto è maturato un omicidio assurdo». Emanuele, sottolinea, era appena arrivato a Pisa ed è stato «una vittima».
Sui social
«Ottima notizia! Giustizia per Lele Scieri… nostro figlio!!». E’ uno dei commenti pubblicati sul gruppo “Verità e giustizia per Lele Scieri” nato su Facebook alla notizia dell’avviso di conclusione indagini per tre caporali della caserma ‘Gamerrà di Pisa accusati dell’omicidio del parà siracusano.
«’overo ragazzo, maledetti», scrive Leonida. Mentre Laura sottolinea come «la cosa peggiore che possa capitare in questa vita è dover lottare contro le ideologie, contro i luoghi comuni. 21 anni per cominciare un processo». Grazia è lapidaria e posta un secco «Era ora». Ma a chi chiede «la fucilazione degli assassini e il carcere a vita per chi li ha sostenuti», in molti dal gruppo rispondono duramente: «un post del genere infanga il ricordo» di Scieri, scrive qualcuno. E altri: «noi non siamo come loro», «Lele sarebbe schifato dal tono di questo post». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA