Non riescono neanche a piangere. Distrutti dal dolore. Sono seduti su due sedie dell’ospedale di Vittoria davanti alla sala mortuaria dove è stato ricomposto il corpicino di Alessio. I genitori di Alessio non hanno lacrime, sembrano due automi, inconsapevoli quasi della tragedia che li ha colpiti. La madre di Alessio rivela un particolare agghiacciante: «Dopo l’incidente e vedendo mio figlio steso a terra sul marciapiede, cercavo un telefonino per chiamare il 118, l’ho strappato dalle mani di un uomo che non conoscevo, era l’assassino di mio figlio, ma io non lo sapevo».