La “Maersk” ancora davanti a Pozzallo, il sindaco a Salvini: «Falla attraccare»

Di Redazione / 25 Giugno 2018

«Rifiutiamo categoricamente» la proposta circolata in ambito europeo di realizzare «campi per migranti in Libia: non è consentito dalla legge libica». Così pochi minuti fa il vicepresidente libico Ahmed Maiteeq in una conferenza stampa congiunta a Tripoli con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in visita da stamattina nel Paese nordafricano, dove ha già incontrato anche il suo omologo libico, Abdulsalam Ashour, per «rinsaldare – ha scritto lo stesso Salvini su Twitter – l’amicizia tra i nostri due Paesi e la collaborazione su tutti i fronti, a partire dall’emergenza immigrazione».

Intanto proprio al titolare del Viminale rivolge un appello il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, chiedendogli di consentire l’attracco della nave cargo battente bandiera danese “Alexander Maersk”, con a bordo 108 migranti, ancorata da venerdì ad alcune miglia dal porto siciliano. «Non voglio entrare nel merito delle ragioni del ministro – dice Ammatuna – che debbono essere rispettate perché provengono dalla massima autorità per la sicurezza e l’ordine pubblico, ma chiedo che soltanto per motivi umanitari si consenta l’attracco nella struttura portuale della nave cargo che non ha le caratteristiche adatte ad ospitare un così alto numero di persone che sono rimaste all’addiaccio sotto la pioggia torrenziale di queste ore».

Staziona invece da cinque giorni in acque Sar maltesi la nave della Ong Lifeline, il cui comandante ieri ha invitato il «caro Matteo Salvini» a bordo, dove «non c’è carne, ma esseri umani». E stamattina il portavoce della Ong Lifeline, Axel Steier, all’emittente francese Rtl ha annunciato: «Oggi chiederemo alla Francia di accoglierci». «Se non avremo una risposta – ha aggiunto Steier –  lasceremo Malta per andare al Nord… in Spagna o in Francia». Il portavoce della Ong ha inoltre affermato che a bordo della nave, sulla quale si trovano 230 migranti, «non c’è un’emergenza medica», ma la situazione è «psicologicamente difficile». Steier ha anche lamentato che la nave è stata «rifiutata dalla Germania, dai Paesi Bassi, dall’Italia».

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