Su Striscia la notizia, su canale 5, l’inviata Rajae Bezzaz intervista il video blogger Luca Donadel, che seguendo le tracce satellitari delle navi (spesso di organizzazioni umanitarie) che vanno a soccorrere i migranti in mare, ha scoperto che «si dirigono tutte nello stesso punto, ovvero a poche miglia dalla costa libica».
«Secondo il diritto del mare – ricorda Donadel – le persone salvate nelle acque internazionali vanno portate nel porto sicuro più vicino, in questo caso in quello di Zarzis in Tunisia, che dista 90 miglia nautiche, o a Malta, che ne dista 180, contro le 250 della Sicilia».
Intervistati da Jimmy Ghione, i politici italiani danno risposte diverse. Maurizio Gasparri (Forza Italia) attacca: «Lo abbiamo denunciato in Parlamento: con il pretesto di un intervento umanitario c’è di fatto un fiancheggiamento degli scafisti». Laura Ravetto (Forza Italia) sottolinea: «Quelle missioni navali avevano lo scopo di impedire le partenze, se non con corridoi umanitari regolamentati». Replica Francesco Boccia (PD): «Secondo me chi è in mare va aiutato a prescindere. Poi discutiamo sul perché le nostre navi sono lì…». Diverso il parere di Matteo Colaninno (PD): «Parleremo con il Ministro. Se le regole dicono che che vanno portati al posto più vicino, devono andare al posto più vicino. Altrimenti è un errore».