Catania
La classifica delle città green, la pagella di Legambiente: la peggiore in Italia è Catania
Il rapporto Ecosistema urbano prende in esame sei criteri: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Anche le altre siciliane non sono messe benissimo
La città d’Italia con l’ambiente migliore? E’ Reggio Emilia, seguita al secondo posto a Trento, al terzo da Parma. E la città meno green? La maglia nera se la aggiudica Catania, al 106esimo posto fra i capoluoghi di provincia italiani. La precedono Reggio Calabria al 105esimo posto, e Crotone al 104esimo.
Legambiente come tutti gli anni fa la classifica delle città italiane più green, nel suo rapporto Ecosistema Urbano. I criteri per stilare la classifica sono sei: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.In Italia le città con l’ambiente migliore sono al Nord, quelle con l’ambiente peggiore al Sud. Nelle prime dieci posizioni dominano città del Settentrione. Dopo Reggio Emilia, ci sono Trento e Parma, poi Pordenone (4), Forlì (5), Treviso (6), Mantova (7), Bologna (8), Bolzano (9), Cremona (10). L’Emilia Romagna è la regione con più capoluoghi green nella top ten. Il centro Italia se la cava. Macerata (23esima), Siena (26) e Livorno (29) sono i capoluoghi che si piazzano meglio.
La classifica siciliana
La migliorè e Enna al 43° posto, poi c’è Messina al 68°, Ragusa al 69°, Caltanissetta al 70°, Trapani al 73°, Agrigento all’86°, Siracusa al 92°, Palermo al 102° e appunto Catania ultima al 106°
Il giudizio su Catania
L’ultima quest’anno è Catania. Penultimo lo scorso anno, ultimo due edizioni fa e ancora penultimo tre anni fa il capoluogo etneo si conferma – dice Legambiente – molto lontano da livelli sufficienti di vivibilità ambientale: è la peggiore in assoluto per quel che concerne i consumi idrici con 290 litri per abitante al giorno e contemporaneamente disperde quasi il 63% (62,7%) dell’acqua immessa in rete, peggiorando ancora rispetto alla passata edizione (era al 61%); peggiora sia sulla ciclabilità che sul verde fruibile e rimane immobile sul consumo di suolo dove conferma un pessimo 4 su 10 nell’indice, come lo scorso anno. Catania si conferma poi tra le città con più alto tasso di auto circolanti con 79 auto ogni 100 abitanti (erano 78 nella scorsa edizione). Anche i miglioramenti, dove ci sono, sono largamente insufficienti, come nel caso della produzione dei rifiuti dove passa di 621 kg/ab/anno di due anni fa agli attuali 603 che restano però tra i più alti in assoluto, relegando Catania tra le ultime quindici in questo indice. Ancora più evidente questo discorso per quel che riguarda la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata, dove il capoluogo etneo sale dal 26,2% dello scorso anno al 35,8%, superando finalmente la soglia del 35% (obbiettivo previsto per il 2006), che le vale, però, un poco dignitoso quintultimo posto nell’indice dedicato. Oppure nei passeggeri trasportati dal servizio pubblico dove Catania riesce quasi a triplicare i passeggeri trasportati passando dai 9 viaggi per abitante annui della passata edizione a 25 quest’anno, rimanendo però di gran lunga l’ultima tra le grandi città in questo indice.
Va male il Meridione, con otto capoluoghi tra le ultime 10 della graduatoria: Caserta (98), Catanzaro (99), Vibo Valentia (101), Palermo (102), Napoli (103), Crotone (104), Reggio Calabria (105), Catania (106, ma lo scorso anno era penultima).A Sud va segnalata Cosenza, al 13esimo posto: pur peggiorando leggermente, è l’unica città del Sud nelle prime 15 posizioni. Al 24esimo posto si segnala Cagliari. L’Aquila ha il primato italiano della qualità dell’aria: è prima per minore incidenza di Pm10. «Buona» anche l’aria di Ragusa.Fra le città maggiori, Milano si piazza al 56esimo posto in classifica, ma eccelle nel trasporto pubblico. Napoli arriva quasi in fondo alla graduatoria, è 103 esima (ma lo scorso anno era 98esima). Roma sale in graduatoria al 65esimo posto (nel 2023 era 89esima).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA