Sono 130 le opere, gli interventi e i programmi inseriti in «Italia veloce», il piano di investimenti per il rilancio dell’economia messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che affianca il dl semplificazioni. Si va dai porti alle direttrici ferroviarie (come il nodo di Genova, il Terzo Valico di Giovi, la Pontremolese e la Palermo-Catania-Messina) fino agli aeroporti,
alle città metropolitane e alle strade e autostrade (come la Pedemontana lombarda, il potenziamento a 4 corsie della Salaria,
la Salerno-Potenza-Bari).
Sette progetti interessano la Sicilia. Tra le opere prioritarie sono stati inseriti i nodi ferroviari di Palermo con il “potenziamento upgrading infrastrutturale e tecnologico” e a Catania la sistemazione nodo e collegamento ferroviario con l’aeroporto.
Tra le direttrici ferroviarie sono indicati il raddoppio e la velocizzazione della Messina Catania Siracusa e il nuovo collegamento Palermo Catania Messina.
Per le strade e autostrade sono citate la riqualificazione e la manutenzione della A19 Palermo Catania, il potenziamento del collegamento della Statale 640 Agrigento Caltanissetta e l’itinerario Ragusa Catania.
Tra le reazioni in Sicilia al dl semplificazioni c’è quella di Matilde Siracusano di Forza Italia: «Il governo, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi sul decreto semplificazioni, presenta anche “Italia veloce”, un piano di 130 opere strategiche individuate dal Ministero per le Infrastrutture e i trasporti. Peccato che l’esecutivo abbia completamente dimenticato il Ponte sullo Stretto di Messina. Anzi, sollecitato dai giornalisti, il premier Conte ha risposto che ‘non c’è alcuna novità’, aggiungendo: ‘questo governo si preoccupa delle infrastrutture a terra e se ci saranno problemi li affronteremo a tempo debitò. Lo afferma Matilde Siracusano di Forza Italia. Dopo le aperture di Franceschini e della De Micheli, dopo il ‘valuteremò di qualche settimana fa del presidente del Consiglio, dopo l’esortazione arrivata da tanti esponenti di Italia Viva (partito chiave per la maggioranza), il governo ha prima bocciato tutti gli emendamenti sul tema presentati da Forza Italia al decreto rilancio (compresa la richiesta di avviare un’analisi costi/benefici) ed oggi declassa la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Un peccato mortale. Non c’è alcuna opera, nel nostro Paese – prosegue Siracusano – in grado di mobilitare il quantitativo di risorse, di occupazione e di attenzione che potrebbe sollecitare il Ponte, per il quale tra l’altro esiste già un progetto definitivo validato a tutti i livelli. Un’ennesima occasione persa per un esecutivo senza coraggio e senza prospettive. Conte si arrende alla logica oscurantista del Movimento 5 Stelle. Così sarà molto più complicato ripartite: per l’Italia, per la Sicilia, per la Calabria, per l’intero Mezzogiorno», conclude.