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«Io picchiato dalla polizia di Malta», la denuncia di un imprenditore siciliano

Di Redazione |

«In un momento in cui i miei camion andavano in fiamme e loro dovevano aiutarmi, mi hanno pestato sebbene chi dicessi che ero stato operato da poco, hanno picchiato mio figlio grande, lo hanno preso a pugni in testa davanti a mio figlio il piccolo di 8 anni e in presenza di una signora che li implorava di fermarsi…». Sono le parole dell’imprenditore siciliano, Fabrizio Scirè, un siracusano che tre anni fa ha aperto un’attività nel settore edile a Malta, dove ha portato la sua famiglia.

L’uomo – forte di un video che ha ripreso tutta la scena – ha presentato un esposto alla magistratura maltese ma anche a quella italiana, ha denunciato l’accaduto ai media maltesi e a quelli nazionali. Dell’aggressione è stata avvertita anche l’ambasciata italiana che si sta interessando del caso e ha avviato una indagine autonoma.

Secondo quanto denunciato a Scirè, la sera di sabato 23 febbraio l’imprenditore siracusano si è precipitato nella sede della sua azienda dopo aver appreso che uno dei suoi camion stava bruciando. Sul posto erano già arrivati gli agenti. Sempre secondo Sciré, per qualche motivo sconosciuto, alcuni agenti di polizia hanno risposto alla sua richiesta aiuto per spostare altri veicoli e metterli in sicurezza dalle fiamme nel modo più incredibile: ovvero, circondandolo e prendendolo a spintoni, chiamandolo anche per nome.

In un video diffuso online e ripreso dal quotidiano Times of Malta si vedono alcuni uomini in divisa spingere violentemente Fabrizio Sciré e suo figlio, e due ufficiali in particolare colpire i due italiani, senza che questi oppongano resistenza.

Un portavoce della polizia di Malta ha detto che è stata aperta una inchiesta interna per chiarire i fatti, e che finora gli agenti coinvolti avrebbero negato di aver picchiato i due italiani. Finora gli agenti coinvolti non sono ancora stati sospesi dalle loro funzioni, come di solito accade in questi casi.

Su richiesta dei legali maltesi di Scirè, il magistrato maltese che coordina l’inchiesta ha inviato in medico legale che ha visitato l’imprenditore siracusano e il figlio e ha redatto un verbale ufficiale.

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