Catania – Chiedono l’apertura dell’ospedale San Marco di Librino e per questo “ci mettono la faccia”. Sono i residenti della zona sud di Catania protagonisti della campagna sui social network avviata dalla “Rete sociale di Librino”, formata da associazioni di volontariato, gruppi ecclesiali e un istituto scolastico che operano sul territorio.
Con l’hastag #sanmarcoaperto, hanno cominciato a girare in rete, su Facebook, Twitter e Instagram (www.facebook.com/sanmarcoaperto, www.instagram.com/sanmarcoaperto), fotografie in cui uomini e donne, giovani e adulti, volontari in divisa e religiosi, abitanti e operanti a Librino e nei quartieri limitrofi, intendono sensibilizzare le istituzioni affinché la zona sud, che conta almeno 80.000 abitanti, abbia finalmente l’ospedale. “Io ci metto la faccia” è lo slogan della campagna, che punta a coinvolgere sui social network migliaia di persone e che è l’ultima, in ordine di tempo, delle iniziative promosse dalla “Rete sociale di Librino” a difesa del diritto alla salute dei residenti.
I cittadini si sono mobilitati, qualche mese fa, dopo le notizie circa i rischi della mancata apertura del pronto soccorso, nel nuovo San Marco, contestualmente al trasferimento del pronto soccorso del Vittorio Emanuele nel nuovo edificio del Policlinico Universitario. Circostanza, questa, che priverebbe l’intera area sud della città di un presidio sanitario di emergenza-urgenza fondamentale e determinerebbe un sovraccarico di utenti in altri pronto soccorso cittadini.
Da allora la Rete ha svolto incontri, ha interloquito con la direzione dell’Azienda ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele sotto cui ricade il San Marco, ha scritto una lettera all’assessore regionale alla Salute, al presidente della Regione, al sindaco di Catania, ai parlamentari del territorio e ad altri rappresentanti istituzionali, e ha svolto con i vertici aziendali un sopralluogo sulla costruenda struttura. Nonostante i segnali di apertura da parte della direzione dell’Azienda, l’obiettivo del completamento dei lavori dell’ospedale di Librino nei tempi previsti resta lontano. Anche per la vicenda giudiziaria dell’impresa Tecnis, che ha contribuito a complicare l’iter di realizzazione della struttura.