Cronaca
InvestiaCatania, monta la polemica: segna un “rosso” di 700mila euro…
«In questi giorni ho scoperto che una società come InvestiACatania, che era stata posta in liquidazione nel 2012, è ancora in vita e genera perdite…. Stiamo valutando con l’ufficio legale cosa fare. Ma davvero ci sono diverse anomalie». Queste le parole pronunciate dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi in una nostra intervista pubblicata lo scorso 7 ottobre. Ieri invece, ritornando sull’argomento la capogruppo di «In campo con Pogliese», Paola Parisi, appresi alcuni particolari della vicenda, ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei conti e alla Procura della Repubblica. Probabilmente, invece, la decisione che sarà presa a breve sarà quella di inviare l’intero fascicolo alla sezione Fallimentare del Tribunale perché la società InvestiaCatania è nei fatti insolvente.
Ma vediamo di fare un quadro della situazione, alla luce della lettera che la direzione Partecipate ha inviato pochi giorni fa ai vertici dell’amministrazione – con in primo piano il sindaco Pogliese, il vicesindaco Bonaccorsi e il segretario e direttore generale Antonina Liotta – oltre che agli altri soci della società, e cioè le altre aziende Partecipate e – ovviamente – al liquidatore della società, Francesco Marano, per cinque anni a fianco dell’ex sindaco Enzo Bianco in qualità di suo consulente personale. Il documento è stato spedito anche ai componenti del collegio sindacale, al revisore legale e a un consulente, tutti ancora in carica.
Nell’atto il direttore ing. Maurizio Trainiti, oltre a ricordare che le ultime assemblee dei soci di InvestiaCatania in liquidazione, del 31 agosto e del 9 settembre, per procedere all’approvazione del Bilancio e alla relazione del collegio sindacale, sono andate deserte per mancanza del quorum costitutivo, aggiunge che la società «è stata posta in liquidazione in data 28-12-2011, con decorrenza dall’1-01-2012. Dall’esame del bilancio del 31-12-2017 – scrive Trainiti – si riscontra un patrimonio netto negativo di 703.092,15 euro a fronte di un capitale sociale originario di 152.289 euro stante le perdite maturate nel 2017 per 196.787,25 euro e le perdite portate a nuovo per 695.593,90 euro. L’analisi dei bilanci e il valore del patrimonio netto, evidenziano che la società non dispone di idonee risorse per fronteggiare il passivo e che le presumibili spese gestionali relative al 2018, non trovando copertura nel valore della produzione pari a zero dal 2013, hanno ulteriormente aggravato il deficit patrimoniale. Attesa la natura di società pubblica – prosegue la nota del direttore del Patrimonio-Partecipate – i dati dei bilanci degli ultimi tre esercizi, il presumibile stato d’insolvenza, l’ammontare della massa debitoria, nelle more di ogni altro eventuale ulteriore approfondimento, si invita il liquidatore a porre in essere, senza indugio, tutte le iniziative che riterrà più opportune per non aggravare ulteriormente il passivo patrimoniale e tutelare il miglior soddisfacimento dei creditori», in primis aggiungiamo, il ministero Sviluppo economico.
Spulciando lo schema riportato nell’atto si evidenzia come al momento della liquidazione InvestiaCatania aveva un patrimonio netto di 158.239 euro, poi passato a 91.484 euro nel 2013 per arrivare a 20.292 nel 2014 e schizzare in forte passivo nel 2015 a meno 366.705 euro diventati, nel 2016, 506.305 euro sino ad arrivare a meno 703.092 euro nel 2017. Somma alla quale verosimilmente bisognerà aggiungere a fine 2018 anche l’ammontare del passivo accumulato nell’ultimo anno.
C’è n’è tanto per suscitare molti dubbi su come e perché queste somme siano state spese e sul perché in tutti questi anni nessuno si sia premurato di convocare l’assemblea dei soci per comunicare lo stato finanziario e chiedere ai proprietari come procedere. Comunque il caso InvestiaCatania testimonia ancora una volta quanto anche dai noi più volte denunciato. E cioè la totale deregulation nella gestione di alcune società Partecipate…. Tanto poi “paga Pantalone”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA