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Insegnante in coma a Messina dopo il vaccino: inchiesta della Procura

Di Redazione |

MESSINA – La Procura di Messina ha aperto un’indagine sul caso di un’insegnante di 54 anni, attualmente in coma farmacologico al Policlinico di Messina, che si era sottoposta alla somministrazione del vaccino Astrazeneca l’11 marzo. La donna si era sentita male ed ha fatto delle analisi. Il 20 marzo è stata ricoverata al Policlinico dove è stata operata per una grave emorragia. I familiari e il medico di famiglia sono stati sentiti dalla questura.

L’avvocato della famiglia, Daniela Agnello, evidenzia che la donna prima del vaccino stava bene e ora ha un «gravissimo quadro trombocitopenico con assenza di sintomatologie pregresse, unitamente alla diffusione di trombosi, in particolare al seno venoso cerebrale, che appare collegarsi direttamente – dice il legale – con la somministrazione del vaccino AstraZeneca». 

Intanto anche la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di «atti relativi» ipotizzando il reato di omicidio colposo dopo la morte dell’insegnante Cinzia Pennino, deceduta ieri al Policlinico. La donna nei giorni precedenti aveva fatto il vaccino Astrazeneca.

Il procedimento non è ancora una inchiesta vera e propria ma i magistrati stanno tentando di capire se ci siano ipotesi di reato. Non è stata ancora disposta l’autopsia.

Sarà la task force, istituita il 19 marzo dalla Regione e coordinata dal professore di Medicina legale dell’università di Catania, Cristoforo Pomara, ad accertare la eventuale correlazione tra la trombosi che ha causato il decesso e il vaccino. Il Policlinico di Palermo ieri aveva inviato la segnalazione della morte in procura e all’Aifa.

«La paziente è giunta al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo il 24 marzo – ha scritto la direzione sanitaria – in condizioni molto critiche con trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale. Trasferita nella Terapia intensiva in disfunzione multiorgano nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari, la paziente è deceduta». Come stabilisce il decreto dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, per i casi «astrattamente sospetti» occorre seguire delle procedure precise delegate alla task force. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri hanno dunque aperto un fascicolo ma di fatto aspetteranno gli esiti delle verifiche che saranno compiute dagli esperti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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