PALERMO – Sarebbero circa 30 mila in Sicilia, sul totale di 350 mila nel Paese, coloro che hanno i requisiti per accedere a quota 100 e circa 240 mila i possibili beneficiari del reddito di cittadinanza. Sono dati emersi nel corso di un incontro tra i segretari regionali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil e Ugl, Maurizio Calà, Alfio Giulio, Nino Toscano, Maurizio Stellino e i vertici regionali dell’Inps, il presidente del Comitato regionale Mimmo Binaggia e il direttore generale regionale Sergio Saltalamacchia. Numeri definiti «importanti», in una nota congiunta sindacati-Inps, che potrebbero «mettere a dura prova l’attività dell’istituto di previdenza già provato da mancanza strutturale di personale in pianta organica». Anche perché si prevede un’ulteriore diminuzione di personale, circa 400 unità sul totale di 2.000, dovuto proprio ai pensionamenti con quota 100. Da qui la richiesta congiunta di «potenziare le piante organiche dell’Inps per evitare che i cittadini subiscano ulteriori disagi dalla crescita importante del lavoro dovuto alle nuove misure del Governo».
Al centro dell’incontro c’è stato anche il tema dei controlli, anch’essi da potenziare secondo l’opinione condivisa, per evitare «possibili azioni fraudolente, soprattutto sulle domande relative al reddito di cittadinanza». Nel 2018 l’Inps in Sicilia ha bloccato 10.000 prestazioni non dovute e recuperato circa 50 milioni di euro. «Molte di queste sono Naspi illegittime – dice la nota – e attivate attraverso false dichiarazioni di lavoratori e datori di lavoro. Un fenomeno di massa piuttosto delicato e preoccupante che potrebbe ripetersi- questa la preoccupazione di sindacati e Inps- ed allargarsi ad altre prestazioni». La direzione ha fatto sapere che si sta attrezzando per evitare che l’impatto delle nuove misure si scarichi sull’attività attuale e pregressa attraverso la possibilità di lavorare alcune pratiche telematiche in altre sedi dell’Inps e con la richiesta di nuovi ingressi sul personale.
L’altro argomento trattato sono state le procedure per le visite congiunte, Inps- Asp, sulle invalidità civili. L’Inps regionale rende noto di essersi attivato presso l’assessorato regionale alla Salute «per concordare una procedura congiunta sulle visite di invalidità civile per evitare, alle persone affette da importanti disabilità, ulteriori attese e disagi, e per effettuare un controllo più stringente». I sindacati si sono dichiarati disponibili a collaborare con l’istituto su tutti gli argomenti che sono stati al centro dell’incontro.