E’ stata una odissea di quasi 9 ore il viaggio di ritorno per un gruppo di studenti dell’Istituto Gramsci al rientro a Palermo dalla gita d’istruzione. Partito da Modica (Rg) intorno alle 15, il pullman, con a bordo alunni di terza media e insegnanti -accompagnatori, era atteso dalle famiglie per le 18.30 circa di ieri. Ma per via della chiusura di un tratto dell’autostrada Catania-Palermo, all’altezza di Enna, per via dell’incidente che ha coinvolto un’autocisterna col versamento di carburante sull’asfalto, la circolazione è stata deviata nelle statali. E così il pullman con i ragazzi è arrivato a Palermo dopo le 23 di ieri, con quasi 6 ore di ritardo. Qualche apprensione tra i genitori degli studenti, che comunque si sono mantenuti in contatto costante con i familiari attraverso gli smartphone e inviando di continuo la posizione del pullman. Nella chat della classe aggiornamenti continui, con gli screenshot delle posizioni che poi rimbalzavano da smartphone a smartphone.
«E’ stato un viaggio infinito, siamo rimasti fermi nel traffico per un pò – racconta Blanca, 14 anni studentessa di terza media -. Siamo arrivati molto tardi, comunque nessun problema. Io, come alcuni miei compagni, ne ho approfittato per dormire un pò senza soffrire più di tanto per l’imprevisto. Il viaggio di ritorno è stata la conclusione inaspettata di una bella gita d’istruzione tra Siracusa, Ibla, Noto, Modica e Marzamemi».
E soltanto nella tardata mattinata è stata ripristinata la circolazione all’altezza di Enna dell’autostrada Catania-Palermo che era rimasta bloccata da ieri. Per tutta la notte gli operai dell’Anas hanno lavorato per scarificare oltre 20 centimetri di asfalto sul quale si era rovesciato il carburante mentre la viabilità è affidata alla polizia stradale. Traffico in tilt ad Enna bassa, sulle quali strade sono deviate le auto in transito sulla A19 costrette ad uscire allo svincolo di Enna. Stabili le condizioni dell’occupante dell’auto che si è scontrata col mezzo pesante; l’uomo è stato trasportato ieri con l’elisoccorso, in prognosi riservata, in un ospedale del catanese.