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Inchiesta Interporto, Torrisi Rigano lascia i domiciliari ma non potrà ricoprire ruoli direttivi per 12 mesi
La decisione del Tribunale del Riesame sull'ex amministratore della Sis
Lascia i domiciliari l’avvocato Rosario Torrisi Rigano, arrestato qualche settimana fa nell’ambito dell’inchiesta sull’Interporto. Il Riesame ha disposto per l’ex amministratore unico della Sis, difeso dall’avvocato Dario Pastore, il divieto di assumere ruoli direttivi nelle imprese per dodici mesi.
Per la precisione il collegio presieduto dalla giudice Giuliana Sammartino ha annullato gli arresti domiciliari per l’accusa di induzione indebita per il caso del reintegro con tanto di pressioni politiche della dipendente Cristina Sangiorgi, anche lei coinvolta nell’indagine dei carabinieri.
Il Tribunale della Libertà ha invece sostituito la misura cautelare con quella interdittiva sia per il reato di peculato sia per quello di corruzione. Quest’ultima contestazione riguardava i vantaggi economici che sarebbero stati concessi all’imprenditore Salvatore L. Cozza per la concessione alla Lct in cambio dell’assunzione della nuora nella società. Accuse che Rigano ha sempre respinto, riferendo in fase di interrogatorio di garanzia che l’impresa ha svolto dei lavori di manutenzione a loro spese che hanno permesso di poter procedere con la concessione dello spazio.
E per quanto riguarda la posizione della nuora ha parlato semplicemente di una segnalazione. E poi la donna ha lavorato part-time per qualche mese e poi si è licenziata avendo trovato un lavoro più soddisfacente in un’altra organizzazione. La scorsa settimana il Riesame aveva sostituito la misura cautelare con obbligo di firma per l’ex deputato Nino D’Asero, indagato per il caso della Sangiorgi. Anche la dipendente è stata scarcerata: per lei il divieto di esercitare il servizio pubblico per sei mesi. È rimasto ai domiciliari solo Salvatore L. Cozza, il Tribunale della Libertà ha ritenuto di confermare l’ordinanza del gip.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA