Giudiziaria
Inchiesta “Fenice” e il business degli imballaggi a Vittoria, tutti rinviati a giudizio
Si tratta degli indagati dell’inchiesta antimafia della Dda di Catania, coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti Agata Vinciguerra e Gabriele Fragalà
Le dinamiche criminali dell’associazione a delinquere riconducile a Cosa nostra operante a Vittoria e in altri comuni della provincia di Ragusa sono al centro del processo che si celebrerà davanti al Tribunale di Ragusa, in composizione collegiale, dal prossimo 8 aprile. Lo ha stabilito il gup di Catania che ha rinviato a giudizio gli indagati dell’inchiesta antimafia “Fenice” della Dda di Catania, coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti Agata Vinciguerra e Gabriele Fragalà, che il 12 giugno 2024 è stata al centro di un’operazione di carabinieri e guardia di finanza che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 16 persone. Gli imputati erano complessivamente 31 e due di loro che hanno fatto accesso al rito abbreviato saranno processati dal gup di Catania, Carla Aurora Valenti, con udienza fissata per il 12 febbraio prossimo.
L’inchiesta si basa su indagini, dal 2016 al 2023, di carabinieri del nucleo investigativo di Ragusa e del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle di Catania. Il gruppo, contesta la Procura distrettuale etnea, avrebbe anche commesso «azioni intimidatorie nei confronti di pregiudicati di Vittoria per pagare partite di droga fornite da altri clan» che si erano rivolti a loro per il «recupero credito».Durante le indagini sarebbero emersi anche «momenti di criticità» con «appartenenti al gruppo che si sarebbero organizzati per compiere azioni di forza con l’uso di armi a danno di pregiudicati vittoriesi, che grazie al tempestivo intervento degli investigatori si risolvevano senza spargimento di sangue».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA