PALERMO Si è conclusa l’odissea dei 149 profughi a bordo della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye che li aveva soccorsi poco meno di due settimane fa nel Mediterraneo. I migranti sono stati trasbordati sul traghetto Rubattino della Tirrenia dove resteranno in quarantena, sotto la sorveglianza sanitaria del personale della Croce Rossa Italiana. Le operazioni di trasbordo con le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di finanza si sono svolte a un miglio dal porto di Palermo, con il coordinamento della Capitaneria.
Per diversi giorni la Alan Kurdi aveva navigato al largo delle coste siciliane in attesa dell’indicazione di un porto sicuro. Domenica scorsa il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli aveva annunciato la decisione, su richiesta della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporto Paola De Micheli, di individuare una nave per la quarantena in mare dei migranti. Ma la situazione era rimasta in una fase di stallo e ieri tre persone erano state evacuate per motivi di salute mentre un’altra aveva tentato il suicidio.
Questa mattina la svolta, dopo un vertice operativo in Prefettura a Palermo con il sindaco, i responsabili della Croce Rossa, dell’Asp e della Protezione Civile sulla base delle indicazioni del Mit.
Il personale della Croce rossa imbarcato sulla Rubattino, una task force di 22 operatori sanitari, procederà adesso a uno screening approfondito sui migranti, sottoponendoli al tampone, e potrà disporre anche di una camera di biocontenimento ricevuta in dotazione dal ministero della Salute.
Una soluzione in grado di conciliare le esigenze sanitarie legate all’emergenza coronavirus con quelle umanitarie era stata sollecitata nei giorni scorsi da diversi esponenti politici e istituzionali come il presidente della Regione Musumeci e il sindaco di Palermo Orlando. Quest’ultimo aveva mantenuto in questi giorni i contatti con la Alan Kurdi, che batte la bandiera della città di Palermo come simbolo di accoglienza, attraverso il portavoce della Ong tedesca Jean Ribbeck. E oggi il responsabile della nave, Gordon Isler, ha voluto ringraziare il sindaco con un tweet: «Non è un caso che questo aiuto provenga da Palermo. Grazie Leoluca Orlando per l’impegno senza precedenti e il supporto concreto».
Al termine del periodo di quarantena i migranti della Alan Kurdi dovrebbero essere redistribuiti tra i Paesi della Ue. Un nuovo banco di prova per l’Europa visto quello che sta succedendo nel Mediterraneo con la ripresa di sbarchi e naufragi. Lo sottolinea in una nota anche Medici senza frontiere, l’organizzazione umanitaria che in questi giorni è impegnata con i propri operatori negli ospedali del lodigiano per fronteggiare l’emergenza coronavirus mentre è stata costretta a sospendere i soccorsi in mare con le navi di Sos Mediterranee.
«Dopo gli eventi di Pasqua, che hanno visto imbarcazioni in pericolo lasciate senza soccorsi e il porto negato a 200 persone salvate da due navi umanitarie, Msf si appella ai governi europei perché il Covid-19 non diventi motivo per abdicare ai propri obblighi di salvare vite e perché rimuovano gli ostacoli che impediscono alle navi umanitarie di operare» dice Annemarie Loof, responsabile delle operazioni di Msf. Proprio questi «ostacoli», spiega l’organizzazione, hanno portato «alla difficile decisione di porre fine alla partnership tra Msf e Sos Mediterranee».