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In auto con l’alluvione: cosa fare? Luigi De Luca: «Non sempre si puo’ uscire dal veicolo»

Il responsabile Comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco di Catania in un'intervista spiega i passaggi chiave da seguire in caso di difficoltà

Di Vittorio Romano |

L’ondata di maltempo che la scorsa settimana ha martoriato la Sicilia orientale, provocando ingenti danni in città e nella sua provincia, ha mietuto tre vittime nel Catanese: un uomo di 53 anni a Gravina e una coppia di coniugi sessantenni a Scordia. I loro decessi hanno qualcosa in comune, sono stati tutti provocati dalla furia dell’acqua che ha trascinato i loro corpi dopo che questi avevano abbandonato le auto in panne. E allora è lecito chiedersi se esistano delle regole da seguire quando si è in auto e ci si ritrova in mezzo all’acqua alta. Ne abbiamo parlato con il dott. Luigi De Luca, responsabile Comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco. «Dobbiamo innanzitutto dire che esistono delle indicazioni delineate dal Dipartimento di protezione civile sui comportamenti da tenere in caso di nubifragio e alluvione. Per questo invito tutti a visitare i siti internet istituzionali, come www.protezionecivile.it o www.vigilfuoco.it».

Bisogna ammettere che stare all’interno di un’auto con l’acqua che incombe intorno a noi è una condizione di rischio che mette a dura prova la nostra capacità di prendere la decisione più appropriata a quella circostanza. «Esatto, e le situazioni non sono tutte uguali. Bisogna distinguere e aver chiaro che ci possono essere tante variabili, innanzitutto ambientali, che possono pesare molto sul buon risultato della scelta cui siamo propensi in quel momento. Il principio fondamentale è quello di fare una mossa che non comporti di esporci a rischi ulteriori rispetto a quello che stiamo già correndo».

Dunque bisogna aver contezza delle variabili. «Sì. Un conto è essere attorniati da acqua “calma”, come fossimo all’interno di una grande pozzanghera, che potrebbe essere la situazione di un sottopasso allagato. In questo caso ricordiamoci che un sottopasso non va mai imboccato in caso di pioggia battente e, soprattutto, se lo vediamo anche solo parzialmente allagato e non riusciamo a stimare l’altezza dell’acqua».

Cosa dovremmo fare in questi casi? «In questi casi si potrebbe pensare di scendere dall’auto, ma rimane sempre l’incognita di non vedere dove mettiamo i piedi. Potrebbe, per esempio, esserci un tombino o una grata saltata e trascinata via e potremmo rischiare di caderci dentro. Dunque, una cosa da fare in una condizione di acqua “calma” potrebbe essere quella di uscire dall’abitacolo prima che si possa allagare del tutto, salire sul tetto dell’auto per raggiungere una posizione più alta e così poter meglio segnalare la propria presenza per attirare l’attenzione dei soccorritori».

E se l’acqua invece scorre veloce? «La situazione cambia, perché magari ci troviamo in una strada in pendenza o in punto in cui l’acqua confluisce e si riversa violentemente sulla strada, come se ci trovassimo in mezzo alle rapide di un fiume. In questo caso, bisogna tener presente che la velocità dell’acqua può facilmente farci perdere l’equilibrio trascinandoci. Una volta a terra e in mancanza di un appiglio sicuro, avremmo serie difficoltà a rialzarci, potremmo (esattamente com’è successo a Gravina di Catania e anche in altre circostanze nel passato, ndr.) rimanere incastrati sotto una vettura e non avere più la possibilità o la forza per tirarci fuori. In questa eventualità, anche se il livello dell’acqua non fosse particolarmente alto, il suo moto turbolento che ci investe direttamente sul viso potrebbe impedirci di respirare correttamente anche se non ci dovesse sommergere completamente».

Quindi, in questi casi, cosa si dovrebbe fare? «Scendere dall’auto potrebbe non essere la scelta migliore da fare, anche in considerazione del fatto che, se l’auto venisse trascinata dalla corrente dell’acqua, lo saremmo quasi certamente anche noi nel momento in cui usciamo fuori dall’abitacolo, a meno che non dovessimo poterci subito appigliare al robusto ramo di un albero o a un qualunque altro elemento (palo, muretto o altro) che ci possa dare la possibilità di non essere trascinati e di farci raggiungere una posizione sicura rispetto al livello più alto dell’acqua».

E se questo non fosse possibile? «Nell’impossibilità di poter raggiungere – ricordandoci di non staccare mai la presa da un appiglio sicuro – una posizione che ci offra una maggiore sicurezza, ovvero una posizione più alta dell’acqua che scorre, anche in questo caso, nonostante le maggiori difficoltà rispetto alla situazione di acqua “calma”, il tentativo potrebbe essere quello di tentare di salire sul tetto dell’auto, cercando di trattenersi come meglio si può (nel caso in cui la vettura venisse ancora trascinata) e di segnalare la propria presenza ai soccorritori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA