«È stato completato il primo blocco addestrativo di 14 settimane e abbiamo preparato a tutte le funzioni gli uomini della guardia costiera, in totale 93 unità, su una nave olandese e sulla nostra San Giorgio. Tre equipaggi sono già pronti. Manca solo un ultimo mese di formazione sulle motovedette donate dall’Italia. Altri 5 equipaggi termineranno il corso a breve nelle basi della Marina italiana fra Taranto e la Maddalena, dove però gli allievi, anche per altre funzioni, saranno 255».
Lo ha detto, intervistato da Qn, l’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione navale europea Eunavfor Med, illustra i progressi dell’addestramento dei libici.
I pattugliamenti cominceranno «verosimilmente in estate», dice. «Su ogni motovedetta ci saranno 13 persone tra cui ufficiali, sottufficiali, motoristi e altri. Ma non sta a me decidere i tempi». «Abbiamo formato personale della zona ovest, cioè la Tripolitania, che peraltro è il luogo da dove parte la maggior parte dei migranti. Dieci imbarcazioni, credo, saranno sufficienti per contrastare il traffico di esseri umani ma anche il traffico di armi, droga e petrolio. Saranno impegnate ovviamente anche nel salvataggio. L’anno scorso sono morte oltre 5 mila persone in acque libiche, perché noi operiamo solo in area internazionale e loro non hanno i mezzi».
«Noi non possiamo entrare in acque territoriali. Perché ciò si verifichi serve una richiesta formale del governo libico. Servono però un governo forte e una risoluzione Onu. Potremo verificare, pur stando in acque internazionali, come lavorano i libici e se il nostro training funziona. Sarà un ruolo di monitoring, cioè di verifica, che ora non è strutturato. Poi ci saranno scambi di informazioni e stretta collaborazione».