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«Illecito finanziamento ai partiti», Denis Verdini indagato Messina

Di Redazione |

MESSINA –  L’ex senatore di Ala e prima ancora di Fi Denis Verdini è indagato dalla Procura di Messina per illecito finanziamento ai partiti. I pm nei giorni scorsi gli hanno notificato un avviso di garanzia e contestualmente un invito a comparire, ma l’ex senatore non si è presentato all’interrogatorio. Il nome dell’ex politico compare nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex giudice del Cga siciliano Giuseppe Mineo, arrestato per corruzione in atti giudiziari.

Secondo la Procura di Messina, attraverso una serie di passaggi societari, Verdini avrebbe ricevuto, a titolo di finanziamento del gruppo politico – Ala, appunto – di cui era coordinatore, circa 300 mila euro dall’avvocato Piero Amara, legale siracusano già coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Siracusa”.

Il denaro sarebbe servito a indurre Verdini a sostenere la designazione di Mineo al Consiglio di Stato. In effetti Mineo venne indicato dal Consiglio dei ministri del governo Renzi tra i possibili neo magistrati del Cds, ma la nomina venne stoppata a causa del procedimento disciplinare a cui il giudice era sottoposto.

La vicenda si inquadra nell’inchiesta per corruzione giudiziaria che ha coinvolto Mineo, accusato di essersi interessato perché fosse sovrastimato il danno chiesto, tramite ricorso amministrativo, da una ditta cliente di Amara, l’impresa Frontino «Open Land» impegnata in un contenzioso col Comune e la Sovrintendenza di Siracusa. Il giudice era magistrato relatore in una delle cause. In cambio Mineo avrebbe chiesto la nomina al Cds, poi fallita, e 115 mila euro, somma che Amara girò a un amico dell’ex giudice, l’ex presidente della Regione Giuseppe Drago che aveva bisogno di soldi per cure mediche.

A parlare ai magistrati messinesi del finanziamento illecito ricevuto dall’ex senatore di Ala, Denis Verdini è l’avvocato Piero Amara, arrestato a febbraio dalla Procura di Messina nell’inchiesta «Sistema Siracusa» che ha svelato una serie di corruzioni commesse dal legale e dal suo socio, Giuseppe Calafiore, per condizionare processi e sentenze in favore di loro clienti «illustri» come i costruttori Frontino. Dopo l’arresto Amara ha cominciato a collaborare con la Procura guidata da Maurizio de Lucia riempiendo pagine di verbali. E raccontando come tentò di condizionare l’esito della causa risarcitoria intentata dai Frontino contro il Comune di Siracusa. Dalle dichiarazioni di Amara è nata l’indagine sull’ex giudice del Cga Giuseppe Mineo, che avrebbe accettato di pilotare il processo Frontino in cambio di soldi e di un posto al Consiglio di Stato.

I verbali con le rivelazioni del legale sono stati depositati dai pm al Tribunale del Riesame che ha disposto nei giorni scorsi la revoca della misura del carcere per Mineo e gli ha concesso i domiciliariCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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