LICATA (AGRIGENTO) – «Prima di incontrarvi c’è stata una riunione tecnica nella quale io ho proposto di conferire la tutela al sindaco Angelo Cambiano. Non è mio potere decidere. Gli organismi tecnici hanno valutato positivamente la mia proposta di conferire una tutela personale al sindaco Cambiano e anche di presidiare i luoghi nei quali la sua famiglia vive». Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, davanti alla platea di sindaci dell’Agrigentino che, con la fascia tricolore, affollavano la sala del Comune. Un annuncio che è stato accolto da uno scrosciante applauso.
«Siamo una squadra: ho sentito la vicinanza, l’affetto di territori che vivono le stesse difficoltà, i sindaci che, nel silenzio delle loro case, si pongono interrogativi. È innegabile che si ha paura e che si vivano sentimenti di sconforto; ma è altrettanto vero che non bisogna piegarsi e la migliore risposta è quella di continuare nel percorso intrapreso». Lo ha detto il sindaco di Licata Angelo Cambiano, dopo che il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato la misura della tutela personale per il primo cittadino.
E ancora il ministro Alfano: «È umano avere paura. Ma la paura è un sentimento compenetrato nell’animo umano. Non bisogna avere pudore di manifestare la propria paura. Il tema non è quello di non avere paura, ma di vincerla con la razionalità di trovarsi nella posizione giusta, nella consapevolezza che qualcuno solidarizza con te perché riconosce la giustezza della tua posizione. Non sono qui a negare il sentimento di paura e preoccupazione di Angelo Cambiano, ma a dire che è sostenuto da una comunità di persone perbene che gli dicono vai avanti perché questo è il momento per andare avanti, perché se tu non andassi avanti tanti altri si sentirebbero demotivati nell’andare avanti». «Ho costituito un osservatorio al Viminale, il movente fu una serie reiterata di attentati ad amministratori della Sardegna, un osservatorio sugli atti di intimidazione agli amministratori locali – ha spiegato Alfano ai sindaci agrigentini – perché è difficile diventare eroe solo per il rispetto di una legge. Perché a volte ci sono delle persone che considerano il fatto che tu sindaco voglia far rispettare questa o quella legge, un atto di cattiveria personale. Quindi personalizzano lo scontro con il sindaco quasi a volersi vendicare. Abbiamo costituito questo osservatorio per stare dalla parte degli amministratori locali che vogliono far applicare la legge. E siamo qui a dire che nei limiti di ciò che è possibile siamo dalla vostra parte. Grazie per essere venuti tutti qua, senza essere convocati».
«Se vogliamo essere onesti fino in fondo, a Licata, e questo ha influito anche nel comportamento del sindaco Angelo Cambiano, non stiamo parlando di un abusivismo di necessità. Ma stiamo parlando della seconda casa al mare che molti di noi non hanno. Una casa, una seconda casa in spiaggia, realizzata in dispregio di tutte le regole. Oggi dobbiamo dare un segnale concreto di un solidarietà al sindaco Angelo Cambiano. Sono voluto venire qui per dire a lui che non è il primo e non sarà l’ultimo». Ha continuato Alfano. «Non è il primo perché Realmonte ha aiutato la demolizione di un ecomostro. A Favara è stato il sindaco stesso a candidarsi per realizzare alcune demolizioni. Ad Agrigento, che è stato il simbolo del diniego dell’intervento statale contro gli abusivi – ha proseguito Alfano – il sindaco è stato in prima linea assumendosi anche il costo di una polemica violentissima».