Denis Verdini, ex senatore di Ala indagato dai pm di Messina per illecito finanziamento ai partiti, si sarebbe rivolto all’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti perché il giudice del Cga siciliano Giuseppe Mineo, poi arrestato per corruzione, comparisse nell’elenco dei nomi proposti dal Consiglio dei Ministri per la nomina dei magistrati del Consiglio di Stato.
A raccontare il particolare sarebbe stato l’avvocato Piero Amara, anche lui arrestato per vari episodi di corruzione, che da mesi collabora con i pm di Messina e Roma. Sarebbe stato lo stesso Verdini, che in cambio avrebbe intascato 300mila euro per il suo movimento politico, a rivelare ad Amara di aver interessato Lotti del caso.
In effetti Mineo, che stava molto a cuore ad Amara perché si era impegnato a pilotare una sentenza in favore di un suo cliente, venne proposto dal Consiglio dei Ministri come consigliere di Stato nel 2016, ma la nomina poi non si fece perché emerse che l’ex giudice era sotto procedimento disciplinare per avere depositato in ritardo alcuni provvedimenti.
Il «coinvolgimento» di Lotti, che non è indagato, sarebbe stato dunque riferito da Verdini ad Amara, secondo quanto racconta l’avvocato ai magistrati.