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«Il loro martirio non ha ancora ricevuto verità»: la dura omelia dell’arcivescovo Lorefice

L'appello alle istituzioni civili e militari: «Urge un impegno dello Stato»

Di Redazione |

«Questa città ha visto scorrere il sangue dei nostri martiri, martiri per la giustizia e per l’amore, che ancora grida. La nostra terra non può essere liberata perché il loro martirio non ha ancora ricevuto verità».

Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nel corso dell’omelia, durante la messa celebrata che ha inaugurato la Cappella intitolata a San Michele Arcangelo nella caserma Lungaro, dove, alla presenza tra gli altri del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del capo della Polizia, Vittorio Pisani, si sta rendendo omaggio ai caduti delle stragi di Capaci e via d’Amelio.

«Il grande male continua con i suoi tentacoli», ha detto Lorefice, lanciando un appello ai rappresentanti delle Istituzioni civili e militari raccolti in preghiera nella piccola cappella: «Se vogliamo contribuire concretamente a una nazione riscattata dalla mafia urge un reale impegno civile e, soprattutto, dello Stato in tutte le sue variegate istituzioni».

Occorre per l’arcivescovo «individuare le precise responsabilità, i depistaggi ed emanciparsi pur di sopravvivere copre e ammicca. Bisogna impegnarsi a costruire una città sempre più generativa e accogliente, pronta a proporre un futuro di vita e di speranza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA