Il giallo di Caronia, il procuratore Cavallo «C’è una chiave di lettura, ma aspettiamo»

Di Redazione / 20 Agosto 2020

«Il primo passo da fare è quello di valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi». Lo ha detto il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo commentando l’inchiesta che sta cercando di ricostruire le circostanze che hanno portato alla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele di 4 anni.

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«Si devono valutare i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c’è questo lavoro iniziale le da fare. Dalla zona dove abbiamo rinvenuto i resti, percorrendo 50-60 metri di boscaglia, si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio, ma è un’area con vegetazione fitta. Tra i due luoghi in linea d’aria c’è una distanza di circa 300 metri. Stiamo analizzando le celle di aggancio della zona sia quello che c’era sul tablet e nel cellulare della signora. Ma per ora non ci sono risultanze su chiamate telefoniche. Si è parlato di sette ma non è cosi».

«Già i consulenti medici ci hanno detto quello che è successo, già loro hanno delle certezze e ce le hanno comunicate riservandosi l’esito di questi risultati – ha proseguito il procuratore Angelo Vittorio Cavallo -. A noi i medici legali delle cose ben precise le hanno già dette. E’ ovvio che a voi non le posso dire – aggiunge – aspettano i risultati istologici ma una chiave di lettura sugli avvenimenti ci è stata data. Purtroppo per questo tipo di accertamenti ci vogliono dei tempi, non perché il consulente debba andare in ferie. Ad esempio, per gli accertamenti istologici bisogna rispettare una procedura di essiccazione. Se non si rispettano questi accertamenti, questi risultati non hanno valore scientifico. Quindi il tempo serve. Sulla morte di Gioele sono aperte tutte le ipotesi. Possiamo escludere alcune piste – dice – però tutto il resto è plausibile. Risposte potranno arrivare solo da alcuni esami specifici».

«I resti del piccolo Gioele sono stati trascinati in più punti dagli animali selvatici – ha poi spiegato il magistrato -. Noi riteniamo che ci sia stato un intervento quantomeno successivo degli animali. Questo è sicuro – spiega – quell’effetto di dispersione è sicuramente frutto di un intervento di animali o in un momento successivo o al momento dei fatti». Secondo il procuratore inoltre non è escluso che «la madre e il figlio siano morti nello stesso punto. Tutte le ipotesi sono aperte – dice – O una morte contestuale o una morte in momenti separati, dobbiamo verificarlo. Le emergenze più importanti arriveranno dagli accertamenti medico-legali».

Viviana Parisi «soffriva di paranoia e ha avuto un crollo mentale dovuto a una crisi mistica» ha confermato il procuratore Cavallo. La diagnosi è riportata su un certificato medico rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e che la donna teneva nel cruscotto della sua auto.

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