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LE CARTE DELL'INCHIESTA

Il boss di Regalbuto e il summit vista lago con il braccio operativo di Cosa Nostra catanese

Dalle carte dell'operazione Lua Mater fuoriescono i legami tra Arcodia Pignarello e i Santapaola-Ercolano

Di Laura Distefano |

L’alleanza di Arcodia Pignarello con i Santapaola-Ercolano – sottoscritta con Paolo Mirabile – è ancora viva. L’uomo di contatto è Christian Paternò, un pezzo grosso di Cosa nostra. A fine luglio è stato arrestato dalla squadra mobile etnea come l’uomo più stretto di Francesco Russo, il reggente della famiglia mafiosa catanese. Arcodia parla di lui come il “responsabile di Catania e Paternò” e “il capo di Catania”. Russo, infatti, tiene un comportamento defilato e fa esporre proprio Paternò. A questo punto anche nei rapporti con i clan delle altre province. In questo caso gli Arcodia di Regalbuto, nell’Ennese.Ad aprile dello scorso anno c’è uno scambio di conversazioni sempre più frequente collegato a delle fibrillazioni dei catanesi con un personaggio che si vanta di avere la protezione di Arcodia. Scenario che il boss di Regalbuto smentisce a Paternò dicendogli che ha piena libertà di iniziativa.

E infatti l’uomo è vittima di un brutale pestaggio. Arcodia e Paternò si sentono per telefono. Ma alla fine riescono a vedersi. O a Catania, approfittando dei permessi ottenuti dal boss di Regalbuto per la nascita della figlia all’ospedale San Marco, o nel paesino ennese durante un conviviale pranzo in campagna. Un anno fa Paternò si porta dietro Giuseppe Cantarero. E mette lui davanti al gruppo che raggiunge Arcodia e gli altri.in modo da evitare di attirare troppo l’attenzione delle forze dell’ordine. Che sono sulle sue tracce considerando quanto emerge dalle carte dell’operazione della Dda catanese scattata lo scorso luglio. Pochi gli argomenti di interesse investigativo in quella lunga giornata: solo la questione di un “caruso” di Calascibetta che Arcodia avrebbe inviato a Catania. Paternò raccomanda di farlo venire all’Etna Bar, locale situato in modo strategico dopo l’uscita San Giovanni Galermo dalla Tangenziale di Catania.

Ma leggendo anche le note a margine dell’ordinanza – oltre 500 pagine firmate dalla giudice per le indagini preliminari Graziella Luparello, diventata famosa per la condanna al paladino dell’antimafia Antonello Montante – si può verificare che non è l’unico appuntamento culinario tra Arcodia e il boss catanese. A aprile 2023 Arcodia Pignarello e Paternò pranzano assieme alle famiglie in un ristorante vicino al lago di Pozzillo. Per gli investigatori discutono anche di affari criminali visto che il boss di Regalbuto non porta con sé il telefonino. Una precauzione che lascia pochi dubbi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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