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«Iddru», il capo dei servizi segreti al servizio di Montante

Di Redazione |

Il generale Arturo Esposito, direttore dell’Aisi dal 2012 al 2016, sarebbe stato «parte integrante del circuito relazionale» dell’ex capo di Sicindustria, Antonello Montante, arrestato oggi. Lo si legge nell’ordinanza del gip di Caltanissetta che rileva come il generale – tra i 22 indagati dell’inchiesta – fosse stato attratto nell’orbita di Montante «attraverso l’usuale schema comportamentale di quest’ultimo e cioè l’elargizione di favori da portare poi all’incasso alla prima occasione utile».

L’ex capo dell’Aisi viene definito nell’ordinanza come il «punto di partenza della filiera» che ha informato il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, all’epoca dei fatti all’Aisi, di essere indagato da parte della Dda di Caltanissetta. Il documento dà conto di «consolidati rapporti» tra Montante e Esposito, così come anche con il predecessore di Esposito all’Aisi, il generale Giorgio Piccirillo. D’Agata e Montante sono stati, secondo il gip, destinatari di notizie riservate acquisite dall’Aisi per ostacolare le indagini.

Nelle conversazioni telefoniche intercettate tra D’Agata e la moglie Rosaria Battiato non si nomina direttamente il generale, ma lo si indica come «iddru» (lui, in dialetto siciliano) o «il numero uno della ditta». Si riporta inoltre che Esposito il 21 gennaio 2016 era stato a Palermo «per attingere con ragionevole certezza ulteriori informazioni in merito alle indagini in corso sul D’Agata».

Che poi il colonnello fosse indagato, il generale non lo ha riferito direttamente a D’Agata, ma gli ha fatto avere la notizia attraverso «un tortuoso giro». Rosaria Battiato, in una telefonata, sostiene che il generale si stesse dando da fare in favore del marito «per evitare che questi “accappottasse!” e, di conseguenza, facesse “accappottare” anche lui».

«No, picchì – dice la donna – iddru dici si chistu accapottta mi fa accappottare a mia». L’ordinanza evidenzia anche come D’Anna sia transitato dai carabinieri all’Aisi proprio attraverso la raccomandazione di Montante.

Il generale, spiega il gip, era prontamente ragguagliato da tutto ciò che veniva detto dall’ex dirigente dello Sco, Andrea Grassi al capo di reparto del’Aisi Andrea Cavacece in merito alle indagini su Montante e si è attivato «in maniera costante e nel corso del tempo, per porre in essere condotte per ostacolarle anche in funzione dei propri interessi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA